A Napoli parte l’iniziativa “Dall’idea alla costruzione”: intervista a Rudy Girardi Presidente Acen

di Francesco Cannone

A seguito della presentazione dell’iniziativa promossa da Acen, Federico II e Afm Edilizia, SCMagazine intervista Rudy Girardi, presidente dell’Associazione Costruttori Edili Napoli. (Francesco Cannone)

Rudy_Girardi_presidente_Acen

Presidente di recente ha presentato l’iniziativa “Dall’idea alla costruzione”. Ci spieghi in cosa consiste.
Nella conferenza stampa di presentazione sono stati illustrati i primi risultati dell’intesa tra imprese di costruzione e Università ‘Federico II’. In pochi mesi, con un lavoro assiduo e costante, la commissione composta da docenti delle facoltà di Architettura e di Ingegneria, rappresentanti dell’Acen e dell’Afm Edilizia (il nostro braccio operativo che a livello nazionale si occupa di formazione manageriale), ha analizzato caratteristiche e contenuti dei percorsi formativi, prestando particolare attenzione al settore dei lavori pubblici e dell’edilizia privata. Dalle numerose riunioni è venuto fuori ‘Dall’idea alla costruzione’, un percorso aperto a 80 studenti degli ultimi anni di corso delle 2 Facoltà (potranno presentare domanda dall'1 al 20 settembre; la partecipazione garantirà 3 crediti formativi), guidati da 8 tutor, che coinvolgerà almeno 4 imprese edili che lavorano sul territorio ed hanno cantieri aperti. L’attività prevede momenti di approfondimento con seminari, incontri con progettisti e direttori tecnici delle imprese e visite cadenzate presso i cantieri, per mostrare le diverse fasi di lavorazione ai futuri architetti e ingegneri.
E’ chiaro che cambia il passo, l’approccio è di "training on the job" già durante gli studi. Il rettore dell’Università Marrelli e i presidi delle facoltà di Architettura e di Ingegneria Claudi e Salatino hanno mostrato grande apertura alle mutate esigenze del mondo del lavoro, che richiede sempre più figure formate in un’ottica multi scalare, spaziando – nel nostro caso - dall’edificio al territorio.

 

L’iniziativa è il primo risultato del protocollo d’intesa siglato, nel settembre 2011, dall’Acen con le Facoltà di Architettura e Ingegneria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e Afm Edilizia. Cosa prevede questo protocollo? Che cos’altro si può o si vuole realizzare?
L’intesa siglata è il primo passo di un percorso nuovo che trova uniti università e mondo delle imprese, con un preciso obiettivo: favorire la formazione di profili professionali “tagliati” per le imprese  di costruzione e le pubbliche amministrazioni, dotati cioè di alta professionalità e “skills dedicate”, in virtù delle sempre più complesse e moderne dinamiche del lavoro, creando così un reale collegamento tra il mondo accademico e quello dell’industria. In forza dell’accordo, saranno formati ingegneri e architetti con un alto profilo, volto a soddisfare le attese dell’impresa moderna e ad inserire professionisti nel settore degli appalti pubblici, dell’edilizia privata e del partenariato pubblico/privato.

In base anche alla sua esperienza personale, quali sono, secondo lei, i principali elementi di frattura tra la preparazione universitaria di architetti e ingegneri e le reali esigenze delle imprese e del mondo del lavoro? Come si può intervenire in tal senso?
In pochi anni il panorama e le richieste delle professionalità tecniche si è molto evoluto. I giovani più avveduti avviano già durante il percorso universitario attività per accorciare le distanze tra formazione e lavoro.  Come associazione, il nostro spirito è volto sempre a rispondere ad ogni richiesta ed esigenza delle imprese, interpretando le necessità delle aziende associate e offrendo qualificate risposte ai futuri professionisti del settore. Sono molte le iniziative che svolgiamo in collaborazione con università ed ordini professionali, non ultimi un bando riservato agli ‘under 35’ residenti in Campania, che ha al centro l’edilizia sostenibile, e la partecipazione al programma ‘Dottorati in azienda’, recentemente finanziato dalla Regione Campania. 

Come reputerebbe un’eventuale istituzione di un unico corso di laurea in edilizia che sintetizzi la cultura umanistica degli architetti e quella scientifica degli ingegneri?
Personalmente, preferisco fare un passo per volta e verificare sempre gli eventuali correttivi dei percorsi avviati. Il fatto stesso che oggi due mondi rappresentativi e talvolta distanti ragionino insieme è un ottimo risultato. Lavoriamo, dunque, per accrescere il senso di questa esperienza e se tutte le parti interessate saranno d’accordo costruiremo un percorso più strutturato per la formazione di professionalità ‘dedicate’ alle imprese di costruzione.