La Commissione Europea contro la disoccupazione giovanile

di Lorenzo Quilici

La Commissione europea nei giorni scorsi ha proposto una serie di misure per arginare la disoccupazione giovanile. (Lorenzo Quilici)

commissione_europea Sul mercato del lavoro, a livello europeo, i soggetti meno tutelati sono i giovani che rischiano di finire sempre più emarginati. Oltre a ripercussioni immediate, questa situazione ha anche conseguenza a medio e lungo termine: l’acuirsi della crisi del mercato del lavoro rischia di sconvolgere tutta una generazione, con effetti pesanti sull’occupazione e la coesione sociale.

Il tasso di disoccupazione giovanile nei paesi Ue è davvero preoccupante: ha superato, infatti, il 25% in 13 Stati membri. Mentre Grecia e Spagna hanno tassi del 55%, in Italia il tasso è del 36,1%. Seguono Portogallo, Irlanda, Bulgaria, Cipro, Lettonia, Ungheria e Slovacchia con tassi pari o superiori al 30%.

Per cercare di porre rimedio a tale problema, nei giorni scorsi è stato approvato dalla Commissione Europea, su richiesta del Consiglio europeo e del Parlamento europeo, un pacchetto di misure sull’occupazione giovanile. In particolare, le misure prevedono una proposta di raccomandazione, destinata agli Stati membri, che ha l'obiettivo di introdurre una garanzia per tutti i giovani di età fino a 25 anni, affinchè ricevano un’offerta di lavoro, di studio, di apprendistato o di tirocinio di qualità elevata entro 4 mesi dal termine di un ciclo d’istruzione formale o dall’inizio di un periodo di disoccupazione.

Il Commissario europeo per l’occupazione, gli affari sociali e l’inclusione, László Andor, ha affermato che “questo pacchetto aiuterà gli Stati membri a sostenere i giovani nella transizione dalla scuola al lavoro. Le conseguenze economiche dell’inerzia sarebbero estremamente gravi”.

La proposta di raccomandazione esorta, infatti,gli Stati membri ad attivare una solida collaborazione con le parti coinvolte, a far intervenire sollecitamente i servizi di collocamento in favore dei giovani, a prendere misure per l’inserimento lavorativo a valutare e a migliorare costantemente la garanzia per la gioventù.