La Commissione Cultura approva Erasmus plus e rilancia

di Pierpaola Cascione

L’Europa decide di investire sui giovani, sull’apprendimento permanente e lo sport. Nuovo impulso al programma Erasmus plus. (Pierpaola Cascione)*

bandiera-europea Il programma, che sembrava aver subito un duro colpo quando  si era deciso di ridimensionare i  20 miliardi stabiliti dalla Commissione europea nel 2011, riceve un nuovo impulso  martedì  5 novembre, quando  la Commissione per la  cultura e l’educazione del Parlamento europeo  approva  Erasmus plus e rilancia. Passa da 13 miliardi a 14, 7 miliardi di euro la dotazione finanziaria prevista per la realizzazione dell’intero programma.

 

La cifra, seppur  inferiore a quella stabilita in prima istanza dalla Commissione europea, supera comunque  quella attribuita complessivamente ai vecchi programmi che d’ora in poi saranno racchiusi in Erasmus plus.  E’ questo il segno del valore che  L’Europa attribuisce al programma e della volontà di investire su di esso per il raggiungimento degli obiettivi  fissati da Europa 2020.

Il nuovo programma contribuirà, infatti,  alla strategia di Europa 2020 aiutando i cittadini ad acquisire maggiori e migliori qualifiche utilizzando le opportunità di studio e formazione all’estero. Il mercato del lavoro europeo è attualmente in forte cambiamento: aumenta considerevolmente il numero di posti di lavoro che necessitano di qualifiche elevate e decresce quello di posti a bassa qualifica.

Alla domanda “Che impatto avrà l'Erasmus plus sulla disoccupazione giovanile?” Doris Pack, europarlamentare tedesca,  presidente della commissione per la cultura e l’istruzione che ha deliberato due giorni fa, ha risposto che Erasmus+ non rappresenta una soluzione al problema della disoccupazione. Tuttavia, parlare più lingue, avere un'istruzione e capacità più varie - soprattutto nel settore tecnologico -, significa accrescere le possibilità di trovare un lavoro. Anche al di fuori del proprio paese.

D’altra parte la storia del programma Erasmus  e dei vari programmi che ad esso si sono ispirati è fatta di grandi successi  e riconoscimenti. Istituito nel 1987, Erasmus è divenuto una delle iniziative di maggiore successo e più note dell’UE. Tra il 1987 ed il 2011.  Circa 2 milioni di studenti hanno partecipato a progetti di scambio interuniversitario, rappresentando una speranza per tutti quei giovani desiderosi di arricchire il proprio curriculum e vivere un’esperienza formativa in un contesto  internazionale.  Sogno e speranza per tanti giovani  è  diventato, poi, il modello per l’istituzione di altri programmi di mobilità nel campo dell’istruzione, della formazione e dell’animazione socio-educativa.

Per la nuova programmazione 2014 – 2020 la Commissione europea ha rilanciato Erasmus, proponendo un nuovo programma integrato sotto il cui nome vengono raggruppati: il programma di apprendimento permanente - Erasmus, Leonardo da Vinci, Comenius, Grundtvig -, Gioventù in azione, Erasmus Mundus, Tempus, Alfa, Edulink e il programma di cooperazione bilaterale con i paesi industrializzati.  Il programma include anche le attività Jean Monnet e ha previsto un capito a parte dedicato allo sport: Nasce Erasmus plus.

Numerose sono le novità previste dal nuovo programma.  Oltre a un bilancio notevolmente superiore, l'altro grande aspetto innovativo è la drastica semplificazione della struttura del programma.  Viene inoltre istituito uno speciale fondo di garanzia sui prestiti destinati agli studenti.  Parte del budget previsto  dal programma sarà destinata alla creazione di un fondo di microcredito  per i giovani che vorranno richiedere  un prestito di 12mila euro per un anno, o 18mila euro per due anni, per studiare all’estero.

Attendiamo il 19 novembre per conoscere le sorti definitive del programma Erasmus plus,  quando sarà discusso e approvato in seduta plenaria dal Parlamento Europeo.

*l'autrice è esperta di progettazione e politiche comunitarie