Giovani, ludopatia, legalità: il lavoro dell’assessorato alle politiche giovanili del Comune di Napoli

di Katia Tulipano

Intervista ad Alessandra Clemente, giovane assessore della giunta De Magistris che ha fatto dell’ascolto del territorio la stella cometa del suo lavoro. (Katia Tulipano - @TulliKatia)

clemente A Palazzo San Giacomo, in una stanza dove accanto alle foto del Presidente Napolitano e le bandiere istituzionali campeggia lo striscione di “Libera” e una maglietta con la scritta “la Camorra non vale niente”, ci accoglie la giovanissima Alessandra Clemente, assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Napoli.

Una figura gentile e solare. Poi iniziamo a parlare e da subito percepisci che dietro quegli occhi azzurri che confondono c’è una ragazza con le idee ben chiare e decisa a perseguirle.

Scendiamo subito nel vivo dei temi che stanno impegnando il suo assessorato.

Ludopatia: un problema che, anche a Napoli, sta assumendo le fattezze di una vera e propria piaga sociale. Il Comune cosa sta facendo per arginare il fenomeno?
Da parte del Comune c’è massima attenzione. E’ un problema quello della ludopatia che purtroppo ha più facce. Siamo partiti da una sensibilità che affonda le proprie radici in un percorso profondo che c’è nella città di Napoli, quello del coordinamento campano delle associazioni antiracket, che hanno fatto emergere attraverso le denunce di chi è sotto usura e sotto estorsione come la presenza di tante slot machine o di bische clandestine di poker rappresentino dei meccanismi che hanno stritolato le vite di tante famiglie. Ad esso si affiancano ora anche le denunce di quelle associazioni che guardano alle scuole, ai giovani, e sottolineano come il gioco d’azzardo sta dilagando come intrattenimento per i ragazzi. A noi è un intrattenimento che non piace, pericoloso, che può approdare, crescendo, a esiti tristi.

E quindi? Cosa pensa di fare Palazzo San Giacomo?
Bisogna ascoltare il territorio e le istanze che da esso provengono.
Tanti ragazzi iniziano con superficialità un percorso non rendendosi conto del suo disvalore nel lungo periodo. Nel caso del gioco d’azzardo, è un’esperienza che espone il giovane ad un terremoto per sé e per chi gli sta intorno. Ritengo che per cogliere il disvalore di questo problema sia molto utile l’incontro con l’altra parte: persone che sono state vittime di un percorso di distruzione per la propria vita, di “giochi pericolosi”. Per questo motivo sono profondamente onorata da Assessore dei giovani di Napoli di poter accogliere una progettualità come “Giochi pericolosi”, finanziata dall’Agenzia Nazionale Giovani nell’ambito del Programma Gioventù in Azione. E’ la prova di come ci sia in città una chiara consapevolezza di quelle che sono le realtà di eccellenza associative, soprattutto giovanili, che sanno leggere le tensioni che emergono dal tessuto sociale.
Per converso, spesso le istituzioni spesso non sono in grado di registrare le istanze della società. Questo assessorato vuole colmare la lacuna facendo dell’ascolto l’arma vincente.

Come?
Il nostro dovere istituzionale è quello di creare un’opinione pubblica orientata e consapevole nei confronti di un problema così grave come quello della ludopatia. Se è vero che ci sono delle realtà associative, ma anche personali, attente alla tematica, c’è anche parte della popolazione cittadina distratta da questi fenomeni.
E’ stata quindi messa in campo un’iniziativa volta a realizzare in primo luogo la creazione di un’opinione pubblica molto forte e lo abbiamo fatto grazie alla sinergia con una rete nazionale che nasce a Biella che ha promosso il primo slot mob qui a Napoli. Ci siamo incontrati in Piazza Garibaldi, un luogo volutamente rappresentativo, in un bar, il primo della città che ha deciso di fare più spazio alle persone e sottraendolo alle slot machine.
La giunta De Magistris ha appoggiato coralmente questa iniziativa.

Primo step sensibilizzazione dell’opinione pubblica. E poi?
Il Comune deve dare dei valori importanti, fare delle scelte, al fine di tutelare le fasce più deboli che sono anche i giovani oltre alle famiglie in disagiate condizioni economiche.
In un momento di profonda crisi socio-economica come quello che l’Europa tutta sta attraversando, i giovani sono estremamente svantaggiati e vulnerabili. Nella fase formativa, fondamentale perché i giovani mettono dentro di sé le pratiche di crescita, i valori di riferimento, le istituzioni hanno il dovere di supportare il loro percorso.
Spesso fenomeni di devianza, di cui la ludopatia è un esempio, hanno la propria causa in un’assenza della politica. Sono necessarie azioni che favoriscano l’inclusione sociale dei giovani. Queste determinano a cascata una serie di effetti positivi, tra gli altri quelli di dissuadere i ragazzi dall’accostarsi al gioco d’azzardo, “impegnati” in tutt’altre attività.

I giovani al centro quindi!
Tutto si riconduce al dovere della politica di mettere i giovani al centro! Al centro delle proprie politiche, dei propri discorsi, dei propri ragionamenti. E’ fondamentale, perché non puoi fare politiche giovanili senza legarle a dei valori e non si possono pensare delle politiche di sviluppo se non partendo proprio dalle politiche giovanili: esse rappresentano l’unica via di sviluppo da mettere in campo. Quanto più saranno forti, formate e consapevoli le nuove generazioni di una città, quanto più saranno orientate e non distratte da false pratiche e falsi valori, tanto più lo sviluppo sarà osmotico, collettivo, generale

Come il Comune intende dare questi valori forti ai giovani?
Stiamo innanzitutto sostenendo il commercio, ma alludiamo a quello che è nei parametri della legalità.
Il Comune ha il dovere di rendere intellegibile ai cittadini, ai giovani che vogliono fare una scelta consapevole, quali sono le realtà “sane”: legheremo le realtà commerciali certificate come “sane” che aderiscono alla rete del consumo critico “pago chi non paga” alla piattaforma creata dal Comune di Napoli per i giovani “Sparagnamm”. Bisogna determinare un’inversione di tendenza far capire che la legalità conviene!
Ulteriore passo sarà quello di lavorare a dei provvedimenti che possano parlare direttamente agli esercenti commerciali. Compatibilmente con l’equilibrio che noi Comuni siamo tenuti a rispettare con riferimento al Patto di Stabilità intendiamo concedere premialità fiscali per quegli esercenti commerciali che decidono di non mettere le slot machine nei propri locali.
Da Napoli vogliamo lanciare un messaggio forte che si contrapponga alla tendenza che si è creata in passato che fa del gioco d’azzardo un appendice del nostro governo nell’ottica del monopolio e della possibilità di poter dare delle concessioni. E’ necessario un organo di garanzia ed invertire questa tendenza. Solo se i Comuni riuniranno le proprie forze presentando una proposta valida al Governo ciò potrà accadere.