Da Bruxelles nuove regole per combattere abusi negli stage

di Katia Tulipano

Presentata una proposta dalla Commissione europea per una maggiore trasparenza dei tirocini formativi. (Katia Tulipano)

stage-retribuiti I tirocini formativi e di orientamento (stage) si configurano come completamento del percorso formativo degli studenti i quali hanno la possibilità di alternare allo studio momenti di lavoro per approfondire le discipline e i processi formativi propri dei loro studi, al fine di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro. 

Questo in teoria. La pratica evidenzia purtroppo sempre più spesso abusi da parte dei datori di lavoro nei confronti dei giovani tirocinanti.

Una recente indagine della Commissione europea rivela che il 35% dei datori di lavoro non fornisce un contratto scritto di stage e che al 23% dei tirocinanti viene offerto il rinnovo del tirocinio alla conclusione dello stesso, anziché una vera e propria assunzione.

Secondo la Commissione Europea, i tirocini possono aiutare i giovani ad avvicinarsi al mondo del lavoro, a capirne le regole, a prendere confidenza con un mondo che muta con una rapidità inattesa. Ma, di fatto, proprio perché così cruciali devono rispettare norme e regole di alta qualità. E invece, troppo spesso, mancano i loro obiettivi, divenendo momento di umiliazione per profili professionali e personali.

László Andor, Commissario europeo per l’occupazione, nei giorni scorsi ha ribadito l’importanza di questa esperienza professionalizzante e la necessità che sia governata da regole chiare e garantiste: “I tirocini possono dare ai giovani uno slancio nel mondo del lavoro, ma devono offrire condizioni adeguate”. 

 A tal fine, proprio Andor mercoledi’ 4 dicembre ha presentato una proposta che punta ad una maggiore trasparenzaLa proposta si inserisce nel più ampio ambito della strategia “Youth Guarantee”, volta a combattere la disoccupazione giovanile al di sotto dei 25 anni, giunta a livelli record in Europa, con circa sei milioni di giovani senza un impiego nell’UE. 
Gli Stati membri dovranno assicurare che i datori di lavoro mettano in chiaro sin dall’inizio le condizioni del tirocinio: se sarà retribuito o meno, quali sono gli obiettivi formativi e quale sarà la supervisione del tutor responsabile.