G124: intervista a Roberta Pastore, salernitana, membro del nuovo team dei giovani scelti da Renzo Piano

di Francesco Gentile

Salernitana,  architetto, lavorerà nel team che Renzo Piano finanzierà con i suoi emolumenti da Senatore a vita. (Francesco E. Gentile)

pastore G124 (dal numero della stanza del senatore Piano a Palazzo Giustiniani) è il nome della squadra dei giovani talenti, selezionati da una rosa di 600 candidati, che si occuperanno di migliorare le periferie delle nostre città. Tra questi Roberta Pastore, salernitana classe 1981.

Innanzitutto complimenti! Una bella responsabilità oltre che un grande onore. Come è andata? Quando hai saputo della scelta di Piano?
La favola di Natale targata G124 è iniziata a fine Novembre quando l’Arch. Mario Cucinella pubblicò sul suo sito un annuncio in cui ricercava due giovani architetti da impegnare in un workshop di un anno sul tema delle periferie. Attratta dall’argomento e dall’idea di collaborare con un grande architetto ho mandato il cv e il portfolio, dopo pochi giorni arriva la telefonata dello studio MCA, ero stata selezionata insieme ad altri 8 ragazzi/e per un colloquio che è avvenuto dopo due giorni a Bologna. Alla fine di una lunga giornata e dopo essere stata scelta, la grande sorpresa: dietro tutto questo progetto c’era il neo senatore a vita Renzo Piano.

Di cosa vi occuperete e quale sarà il tuo ruolo?
Ci interesseremo della riqualificazione delle periferie occupandoci degli aspetti energetici, del recupero delle strutture esistenti, del decoro degli spazi pubblici e dell’ aumento del verde urbano. La sfida è portare la “bellezza” in vaste aree delle Paese dove il degrado e l’anonimato urbano sono le caratteristiche principali. Non abbiamo dei “ruoli”, per il momento siamo un fiume di idee in piena, lavorando (e tanto) ognuno porterà il proprio contributo e vedremo se si definiranno dei ruoli. Abbiamo ottime guide sarà un lavoro bello e utile per tutti.

In che modo pensi che questa tua nuova sfida possa rappresentare un vantaggio, e uno stimolo, per le tante ragazze e i tanti ragazzi campani?
Ho avuto la bacheca zeppa di messaggi, telefonate di amici e colleghi commossi, messaggi di persone che non conoscevo entusiaste. E’ una bella storia che fa ben sperare a tutti. Penso che il messaggio che ha voluto lanciare Renzo Piano da non politico vada oltre il tema delle periferie. È un messaggio concreto di fiducia e speranza ai tanti ragazzi che a fatica cercano di entrare nel mondo del lavoro e spesso sfiduciati smettano di cercare. La nostra è una generazione triste e scoraggiata appiattita a volte anche sul facile disfattismo, dobbiamo ritrovare la voglia di lottare per un diritto che ci è stato negato. Essere una ragazza del sud non può essere un impedimento a realizzare i propri sogni e questa mia esperienza l’ha dimostrato. Partiamo da qui, dagli esempi positivi.

Che ti aspetti da questa esperienza e quali sono i tuoi progetti?
Mi impegnerò per portare un reale contributo al Paese, a quanti abitano nelle periferie e si sentono cittadini di serie b. Penso che dopo questa esperienza continuerò a lavorare nel mio studio la Runa a Salerno , con i miei colleghi siamo impegnanti nella progettazione di nuovi quartieri , progettiamo pensando di realizzare no nuove periferie ma nuovi centri urbani dove non ci si vergogni di dire che si abita a 4 fermate di metro dal centro consolidato. L’architetto ha un ruolo fondamentale nella società ma da solo non può cambiare le cose c’è bisogno di politici sensibili e lungimiranti nonché di imprenditori capaci di capire che la bellezza e la dignità urbana generano ricchezza sociale ed economica. È anche una sfida politica, non solo “architettonica”.

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