Giovani che costruiscono il cambiamento: intervista a Giuseppe Cerciello, Presidente di AEGEE Napoli

di Francesco Gentile

Continua il nostro viaggio tra le Associazioni giovanili Italiane. La parola al Presidente dell'Associazione AEGEE. (Francesco E. Gentile)

aegeenapoli Aegee, Associazione universitaria di ispirazione europea. Quali gli obiettivi e le finalità del vostro network?
AEGEE nasce quasi 30 anni fa, dallo steso ideatore del Progetto Erasmus, con la volontà di tradurre in pratica l'idea di un'Europa unita, attraverso la condivisione di esperienze, culture e lingue. La rete in tutti questi anni si è ampliata, arrivando allo stato attuale in 200 città di 40 paesi differenti. Forte dei suoi 13000 membri l'associazione si propone di contribuire alla creazione di un'Europa democratica, diversa e senza confini che sia socialmente, economicamente e politicamente integrata e valorizzi la partecipazione dei giovani nella sua costruzione e nel suo sviluppo. E' una piattaforma che permette agli studenti europei di formarsi ed avere un ruolo attivo nella società, creando spazi per il dialogo e opportunità di apprendimento, stimolando e rafforzando il confronto e il rispetto tra le varie culture, avvicinando i giovani all'Europa. Le finalità nobili del network sono quelle di una cittadinanza europea che sia in grado di costituire un unico continente non solo sulla carta, ma praticamente. Quello in cui si crede fermamente è che la condivisione delle idee e di saperi possa creare amicizie e formare quelli che saranno i leader del futuro con uno spirito critico e una mentalità aperta.

Europa e Mediterraneo.In che modo, secondo te, i giovani italiani possono e devono agire per l’integrazione comunitaria?
La nostra è la generazione delle esperienze all'estero e della multiculturalità. Uno dei grandi successi dell'Unione Europea è stato l'introduzione dell'Erasmus e di una serie di altri programmi, dal Servizio Volontario Europeo ai progetti Gioventù in Azione, che hanno fatto sì che quelli che hanno raccolto i frutti dell'integrazione europea siano stati proprio i giovani. L’integrazione comunitaria non è qualcosa di semplice da seguire, ma è un percorso in cui viene richiesto uno sforzo a livello di flessibilità mentale nei singoli. Far parte di realtà come quella dell’associazionismo europeo, accelera questo processo; basti pensare a tutte le nazioni che ad ogni evento, a Napoli o in giro per l’Europa, sono presenti e lasciano qualcosa di indelebile in ogni altra persona. Essere membro di una rete di giovani che va dalla Canarie all’Azerbaijan, dalla Turchia alla Finlandia (come nel nostro caso) accresce un sentimento di comunità, legato a quello imprescindibile di amicizia. Ecco perché riesce molto più semplice sentirsi vicini agli “amici” ucraini che protestano per l’Euromaidan, agli studenti a Gezi Park ad Istanbul e ad ogni altra questione che interessi una nazione con cui si è avuto un riscontro diretto e fisico. Riesce molto più semplice pensare ad un’altra nazione avendo in mente un ragazzo o una persona che in quel momento si trova li e con il quale, magari, si è avuto il piacere di condividere delle emozioni. Questo è proprio il punto nevralgico da cui partire, avere una rappresentazione materiale delle altre culture, una persona , una parola, una canzone o piuttosto un posto di quel paese che si è visitato. La concezione cambia e ci si sente parte di un nucleo atto a smuovere qualcosa, atto ad agire e decidere sul proprio futuro. La risposta alla domanda risulta più semplice di quello che può sembrare: o si viaggia in tutta Europa, o si cerca di portare l’Europa a casa propria, e AEGEE riesce a fare entrambe le cose.

Quanto è distante, per te, Napoli e l’Italia dall’Europa?
Avendo avuto qualche esperienza in giro per l’Europa, potrei banalmente rispondere come avrebbe fatto qualsiasi persona che viaggia fuori porta, elencando le differenze e quasi denigrando Napoli, ma non è così. Io credo che l’Europa non sia costituita da un’unica faccia, ma da un diamante con tante sfaccettature e ogni riflesso sia relativo al contesto politico-ambientale in cui ci si confronta. Credo che Napoli sia lontana dallo “standard” europeo, non solo per una sua mancanza, ma anche per una predisposizione diversa, oltre ad una prematura entrata nella comunità. Napoli ha tanti problemi, è vero, ma ha una cultura e una saggezza popolare che la rende unica. Quando organizziamo eventi con 30, 40, 100, 1000 studenti stranieri nella nostra città, la prima cosa che notano è la nostra cordialità, il calore della gente e la dedizione con cui cerchiamo di accontentarli. Lo spirito di adattamento dell’intera popolazione è molto simile a quello dei giovani europei, ecco perché spesso mi ritrovo a pensare a Napoli come ad uno degli standard europei, uno dei tanti esistenti. La cosa basilare di cui si sente la mancanza nella nostra città, ma nel sud in generale, oltre alla diffusione dell’inglese, è la scarsa promozione di iniziative a sfondo europeo. Napoli riveste forse il primato italiano per numero di associazioni con propensione comunitaria, ma sono poco conosciute, pur contando su una presenza pluriennale sul territorio e una serie di attività annuali che interessano migliaia di studenti stranieri. Nonostante ciò, queste continuano a lavorare e ad ottenere grandi risultati, si interfacciano e interagiscono, ma il tutto resta circoscritto ai propri sforzi, ai propri membri. Negli ultimi anni si notano dei grandi cambiamenti su questo fronte, con manifestazioni europee che coinvolgono i cittadini e le istituzioni, che ci fanno ben sperare per il futuro prossimo. Sulla questione della lontananza, quindi, quello che mi sento di dire è che Napoli non è tanto lontana dall’Europa ma è diversa, come tutte le altre realtà italiane ed europee. Il credere in un’Europa unita è diverso dal credere ad un’Europa uguale, se vivessimo in un mondo con persone tutte uguali, si perderebbe la bellezza del diverso.

Quali sono i vostri progetti futuri? Su cosa investirete le vostre energie?
AEGEE-Napoli è collegata alla rete attraverso gli oltre 300 eventi annuali in tutta Europa, che permettono una mobilità in ingresso e in uscita per tutti gli iscritti. Oltre al viaggiare, quindi, l’associazione , nelle sue sedi locali, accresce lo spirito di condivisione e collaborazione nell’organizzazione degli eventi e intensifica l’attività di ricezione della città interessata. Ogni anno cerchiamo di mostrare con gli occhi di chi ci vive la nostra città, rendendola un’esperienza unica, non tralasciando lo standard adottato in ogni manifestazione AEGEE. Come funziona praticamente il nostro network? La rete si avvale di giovani volenterosi grazie ai quali si riesce ad abbattere i costi fino al massimo giornaliero di 10 euro (vitto alloggio escursioni comprese). Ad esempio, noi di Napoli riusciamo ad organizzare tre eventi l'anno. In questi riusciamo a far visitare Napoli, Pompei, Caserta, Amalfi, Salerno e molto altro pur rispettando il criterio monetario; fornendo loro pasti, trasferimenti, alloggio e divertimenti. La mentalità di condivisione e di lealtà sta proprio nella possibilità che si da al partecipante di usufruire dell’esperienza, delle conoscenze, dei rapporti intrapresi con istituzioni, con università da parte dei giovani del posto. Così come noi svolgiamo le attività in loco permettendo la mobilità in ingresso, lo stesso viene fatto da tutte le sedi Europee . Ci sono diverse tipologie di eventi, ma il punto cardine è la Summer University, un progetto portato avanti dagli albori, un vero e proprio Erasmus concentrato. Le summer Universities prevedono corsi di lingua, cucina, training, sport, musica e molto altro; durano due settimane estive e molte sono delle vere e proprie prove (esempio Transiberiana, gara di autostop in Olanda, canoa in Germania). Altri eventi, come AGORA e EBM, prevedono 1000 partecipanti e vengono organizzate ogni 6 mesi da statuto, e recentemente stiamo lavorando per poter candidare la città di Napoli per il febbraio 2015. Oltre a questo grande evento statutario che ci stiamo impegnando a rendere realtà, siamo impegnati in tante altre attività in questo periodo. Stiamo instaurando delle relazioni con le diverse associazioni napoletane e straniere, da cui nascono dei progetti, quasi totalmente retribuiti, che pubblicizziamo sulla nostra pagina Facebook. Abbiamo, inoltre, iniziato nello scorso novembre una campagna europea di sensibilizzazione sul problema della “Terra dei Fuochi” dal nome #StopkillingNapoli , dato che era scarsamente noto nel continente e spesso confuso con la crisi dei rifiuti di qualche anno fa. Presto partiremo attivamente con la raccolta firme sul territorio e con la proposta legale di una class action per la violazione dei diritti umani nell’area campana. Nel caso raggiungessimo un numero sufficiente di firme, anche attraverso i canali europei, arriveremo a proporre la causa al Parlamento Europeo e all’Environmental Group del nostro network. Stiamo lavorando a molte conferenze di carattere europeo da tenere a Napoli, una di queste nei giorni 17,18 e 19 Aprile, quando gli ambasciatori del progetto “Europe on Track”, vincitore del premio Carlomagno 2013 come miglior idea in ambito giovanile, approderà a Napoli per visitare ed esprimere i propri pareri alla luce di ciò che vedranno. In Estate avremo, come già detto prima, una Summer University sulla cultura partenopea e i pregiudizi che ci attanagliano, saremo per due settimane i ciceroni di un gruppo di ragazzi stranieri, tenendo sempre alta la loro attenzione con professionalità e serietà, senza tralasciarne il lato ludico. Ovviamente le nostre forze sono impiegate in queste iniziative, ma ricerchiamo sempre nuove leve che ci siano d’ aiuto nell’ organizzazione, ma anche nella condivisione di idee. A questo punto, non mi resta che salutare e sperare di vederci presto, in una nostra riunione del venerdì sera o in giro per l’Europa.