Europa, Giovani, Futuro: intervista a Francesca Bonomo, deputata e Presidente “Altre Prospettive”

di Francesco Gentile

Domani a Torino il Focus Group su Erasmus+ organizzato da Amesci con “Altre Prospettive”. (Francesco E. Gentile)

bonomo Sabato a Torino con Amesci incontrerete il mondo delle associazioni, i giovani di Torino per presentare il nuovo programma Erasmus+. Quale è l'obiettivo di questo incontro?
Il nostro obiettivo primario è quello di informare le associazioni giovanili, gli enti di formazione e gli amministratori locali sulle linee guida ed i criteri per la partecipazione al nuovo programma europeo Erasmus plus. Sempre di più la capacità di scrivere progetti che si basino sulla sinergia tra diversi soggetti nazionali ed esteri incide notevolmente sulla capacità di reperire i fondi europei. Ma ad incidere è anche la programmazione, la sistematicità e l'interconnessione dei diversi progetti attuabili sul territorio. Noi vogliamo incentivare la preparazione dei nostri giovani e delle associazioni presenti sul territorio su queste tematiche ed aiutarli a costruire buone sinergie con le quali poter creare progetti a lungo termine. L'unico modo per uscire dalla crisi che siamo ancora vivendo è uscirne insieme. Facendo rete tra istituzioni, mondo della formazione e della cultura, imprese ed associazioni. Le giovani generazioni devono poter acquisire competenze e capacità anche aggregandosi per fare impresa, scommettendo sulle loro Buone Idee ed aiutandoci a rilanciare il paese, non aspettando che le soluzioni vengano calate dall'alto. Spazio alla creatività ed alla voglia di fare. Le istituzioni devono accompagnare questo processo e incentivare questo spirito ed io, nel mio piccolo, continuerò a lavorare perché queste non rimangano solo belle parole.

Lei è tra i firmatari di una risoluzione parlamentare per chiedere all'Europa.maggiori interventi contro la disoccupazione giovanile. A che punto siamo?
La mozione che abbiamo presentato a giugno 2013 trasversalmente, come parlamentari Under 35, ha aiutato il governo ad ottenere, grazie ad una ripartizione dei fondi tra i paesi che hanno una disoccupazione giovanile superiore al 25%, ben un miliardo e mezzo per l'Italia sul programma "garanzia giovani" (a fronte dei 500 milioni previsti prima). Programma europeo volto a dare un opportunità di formazione o di occupazione entro 4 mesi dalla conclusione del percorso di studio o dal momento in cui perdono il lavoro, dei ragazzi dai 18 ai 25 anni. Ora sta all'Italia sfruttarli bene per raggiungere l'obiettivo e poter ottenere tra due anni altri fondi. Nel mese di gennaio è stato avviato il "Piano italiano di attuazione della Garanzia per i Giovani", predisposto grazie al lavoro della Struttura di Missione, istituita presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, composta dai rappresentanti del Ministero e delle sue agenzie tecniche - ISFOL e Italia Lavoro - del MIUR, MISE, MEF, del Dipartimento della Gioventù, dell'INPS, delle Regioni e Province Autonome, delle Province e Unioncamere. Il Piano è stato condiviso con le parti sociali, le associazioni di giovani, del Terzo Settore ed è attualmente all'attenzione della Commissione Europea dalla quale si attende il via libera al progetto per l'erogazione dei finanziamenti e l'avvio delle azioni previste. Abbiamo cercato anche di monitorare il nostro governo sulle scelte di attuazione ora il piano, una volta ottenuto il via libera, dovrà essere attuato regione per regione a partire dal mese di marzo. Si tratterà ora di continuare a monitorare questa fase per far si che i fondi vengano investiti al meglio. Per quanto riguarda l'obiettivo europeo, il programma Erasmus plus prevede l'investimento di maggiori fondi rispetto a quello precedente ma vi sono ancora ampi margini di miglioramento dato che se sommiamo i diversi programmi europei rivolti ai giovani non si supera l'1% del Bilancio dell'UE. Se vogliamo che i nostri giovani si sentano Cittadini Europei dobbiamo investire sulla loro formazione ed autonomia perché possano aiutarci a costruire il futuro dell'Unione Europea.

In che modo secondo lei la partecipazione e l'impegno giovanile possono costituire strumenti di accrescimento di competenze d professionalità per i giovani?
La devastante crisi che ci affligge ancora oggi è la peggiore degli ultimi 50 anni ma non è solo una crisi economica, è anche una crisi di valori e di coesione sociale. Per riacquistare questo senso di comunità e senso civico, ma anche per poter acquisire professionalità, ai giovani di oggi serve ancor più poter sfruttare le opportunità di accrescimento e di acquisizione di competenze che possono derivare dai progetti che le associazioni e gli enti disegnano per favorire l'impegno civico dei giovani: volontariato nel sociale, recupero e rispetto dell'ambiente, promozione culturale ed artistica, educazione ed assistenza. Le istituzioni dal canto loro devono favorire le sinergie tra soggetti differenti, monitorare i progetti e disegnare strumenti per certificare le competenze acquisite così da invogliare i giovani a fare questo tipo di esperienze. Il servizio civile, ad esempio, è uno strumento nazionale che serve anche a questo fine e come PD ci siamo impegnati a rilanciarlo per renderlo universale e sempre di più in connessione con l'Europa.