“L’Europa si interessi ai giovani”. Intervista a Giuseppe Porcaro, Segretario generale del Forum Europeo dei Giovani

di Francesco Gentile

Garanzia giovani, Erasmus+, imminenti elezioni europee: una conversazione a tutto tondo con uno dei massimi esponenti delle politiche giovanili in Europa. (Francesco E. Gentile)

porcaro Il problema della disoccupazione giovanile sembra essere all'apice  dell'agenda politica dei leader europei. Lei pensa che l'Europa offra buone possibilità di lavoro ai giovani?
Credo che dopo tanti anni finalmente si parla del problema ai livelli più alti della leadership del Continente. Questo è un segnale positivo ma non basta. Il problema di fondo, però, non è solo la volontà politica e le risorse, ma il fatto che le politiche del lavoro sono ancora in larga parte competenza degli stati nazionali e per questo è difficile far passare delle misure stringenti, come per esempio una vera e propria regolamentazione su scala Europea per gli Stage.
In generale, rispondendo alla domanda da una prospettiva meno istituzionale possiamo affermare che il fatto che i giovani possono lavorare in qualsiasi paese dell’Unione senza restrizioni particolari è un fattore generalmente positivo che offre maggiori possibilità ai giovani oggi rispetto a una trentina di anni fa.

La "Garanzia Giovani", secondo Lei, rappresenta una soluzione  efficace al problema della mancanza di lavoro per i giovani?
La Garanzia Giovani nel nostro Paese rappresenta l’occasione per implementare Politiche attive nel mercato del lavoro. Già ci sono stati alcuni tentativi come misure di semplificazione dell’apprendistato ed incentivi all’assunzione dei giovani e rafforzando lo strumento dell’apprendistato ma ancora si è distanti dal raggiungere un risultato positivo in quanto parliamo di contesti nei quali le politiche passive sono predominanti.
Tanto deve ancora essere fatto in materia di lavoro. In primis una piano di investimenti che miri alla creazione di nuovi posti di lavoro e non solo di riallocazione dei posti esistenti, e poi la revisione dei contratti che generano precariato.
La Garanzia Giovani per come è adesso concepita a livello europeo soffre di un sottofinanziamento (6 miliardi contro 21 stimati dall’ILO), di una assenza di standard e vincoli di qualità riguardo le possibilità di offerte di lavoro e di formazione offerte dallo schema, di una necessità di coordinamento strategico con pezzi rilevanti delle politiche nazionali sul mercato del lavoro comprese riforme strutturali delle agenzie pubbliche per l’impiego.
Quindi per concludere, si la Garanzia Giovani può essere una misura efficace ma è solo il tassello di una più ampia serie di misure per riattivare il mercato del lavoro e l’economia in generale.

E’ entrato in vigore il nuovo programma europeo per i  giovani "Erasmus +". Quali le novità rispetto a YIA e a chi sarà rivolto?
Il nuovo programma Erasmus+ combina tutti gli attuali regimi di finanziamento dell’Unione nel settore dell¹istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport, compreso il programma di apprendimento permanente (Erasmus, Leonardo da Vinci, Comenius, Grundtvig), Gioventù in Azione e cinque programmi di cooperazione internazionale (Erasmus Mundus, Tempus, Alfa, Edulink e il programma di cooperazione con i paesi industrializzati). Esso comprende inoltre per la prima volta un sostegno allo sport.
Erasmus+ ha un capitolo separato dedicato alla Gioventù con un budget di circa 15 miliardi su 7 anni. Ciò si traduce in un aumento di circa il 10% rispetto al precedente programme Gioventù in Azione. Il nuovo programma assicura il finanziamento delle tradizionali azioni riservate alla Gioventù (Youth Exchanges, Training, Seminars, Mobility of Youth Workers) e continua a supportare la metodologia dell¹educazione non formale come strumento di crescita per i giovani in Europa. Inoltre, presenta alcune novità rispetto al precedente programma consentendo una più ampia cooperazione e sinergia tra le organizzazioni giovanili e gli altri settori della società civile, favorendo l’interazione e la sperimentazione in progetti piloti e innovativi.
Lo Youth Forum ha lavorato molto negli ultimi mesi per assicurare che il programma fosse più aperto ed inclusivo possibile per tutti i giovani europei e che il sostegno alle organizzazioni giovanili continuasse anche nei prossimi 7 anni. Lo Youth Forum si ritiene soddisfatto dei risultati ottenuti ed augura a tutti una buona implementazione del programma.
Si avvicinano le prossime elezioni europee. Perchè un giovane europeo dovrebbe andare a votare.
Perchè chi decide a Bruxelles e a Strasburgo decide ormai sulla maggior parte delle politiche che poi vengono applicate nel quotidiano e quindi in realtà l’Unione è molto meno distante dai territori di quanto si possa immaginare.

I giovani, secondo Lei, si interessano all'Europa?
Si! Però l’Europa si dovrebbe interessare più a loro.
Uno studio che abbiamo pubblicato recentemente ha dimostrato che rispetto alla percezione comune di una generazione disinteressata, in realtà la maggior parte dei giovani europei non solo è interessato all’Europa ma in generale alla politica. Sono però gli stessi giovani che non vanno a votare perché associano le elezioni a un vecchio modo di fare politica. Ci sono quindi molti sforzi da fare da parte delle istituzioni ma soprattutto da parte dei Partiti e Movimenti Politici.