Hikikomori: "il mondo in una stanza". Un fenomeno che coinvolge più di 300.000 giovani
E’ denominato “Hikikomori” tradotto in italiano “stare in disparte, isolarsi”. E' il fenomeno nato alla fine degli anni Novanta in Giappone e che ha, fin ad oggi coinvolto già fra i 100.000 e i 320.000 individui; circa l’80% sono maschi, i più giovani hanno un’ età compresa tra i 13-14 anni. Sono loro i nuovi eremiti? Improvvisamente dicono addio al mondo esterno, si allontanano dagli affetti e si sottraggono a qualsiasi contatto con il sociale, iniziando una vita sregolata.
Dormono di giorno e la notte la trascorrono fissando la tv , giocando ai videogame e intrattenendosi dinanzi al loro unico mezzo di comunicazione: internet!Infatti, anche se i problemi di adattamento giovanile sembrano essere i medesimi; ciò che appare diverso è il modo di reagire.
Insomma una vera e propria sindrome culturale che il dottor Tamaki Saito, direttore del Sofukai Sasaki Hospital, ha cercato di curare attraverso un analisi mirata, chiamata “New Start”. Quest’ ultima, si basa su un programma di formazione-lavoro che ha lo scopo di istaurare un legame che faccia da “ponte” fra il soggetto malato e il mondo esterno; convincendo gradatamente il ragazzo a lasciare la propria casa per cominciare la cura la quale può durare pochi mesi ma anche alcuni anni.
Data la diffusione ad ampio raggio che sta subendo questo fenomeno è stata ideata anche una commedia sociale ispirata ad un caso vero di Hikikomori.. La serie tv in 24 episodi, intitolata “Welcome to the NHK”, racconta la storia di un giovane che dopo aver abbandonato l’università, si rifugia in isolamento totale con la convinzione che nel mondo tutti siano vittime di una cospirazione.
Chissà se il protagonista della vicenda riuscirà a riscattarsi ed uscire dal suo isolamento cronico, chissà se quella moltitudine di giovani che si trovano nel suo stesso stato si libereranno una volta per tutte dai loro fantasmi….chissà se i loro occhi riusciranno a guardare un nuovo domani esorcizzando i timori di cui sono succubi.