Afganistan: si legalizza lo stupro in famiglia. Legge o condanna?
“Le donne sciite non possono rifiutarsi di avere rapporti sessuali con i mariti, non sono autorizzate ad uscire di casa o a cercare lavoro senza il consenso di un uomo ..." (di Bruna Caiazzo)
"... inoltre non possono cantare o suonare in pubblico, infine una volta sposate la custodia e l’educazione dei figli deve essere affidata al padre”. Questo è quanto è stato stabilito dal nuovo disegno di legge presentato dal parlamento afgano lo scorso febbraio. A denunciarlo fonti delle Nazioni Unite e diverse associazioni per i diritti delle donne per i quali si tratterebbe di una violenza inaccettabile nei confronti dell’essere umano, una vera e propria minaccia per l’integrità della donna e per la sua femminilità.Insomma, rispetto ai tempi del regime talebano, poco o nulla sembra essere cambiato per le donne afgane. Eppure sono trascorsi ormai sei anni dall'inizio dell'intervento armato in Afghanistan e si pensava che i terribili racconti al femminile narrati dallo scrittore Khaled Hosseini in "Mille splendidi soli" fossero ormai solo storia. Tale legge, approvata con l’attivo sostegno del presidente dell’Afganistan Hamid Karzai, ha sollevato giustamente un coro di critiche e proposte in tutto il mondo occidentale. Fra queste anche quelle dell’Italia, la quale non solo ha mostrato la completa disapprovazione, ma ha chiesto la cancellazione della norma.
Ma fino a che punto la cultura occidentale, nella quale viviamo, può essere considerata migliore rispetto ad altre? Nella nostra Europa, è così diversa la condizione femminile? Negli stessi giorni della scandalosa approvazione della legge afgana i giornali hanno riferito di episodi osceni e privi di qualsiasi tipo di raziocinio come quello accaduto in Austria dove, Joseph Fritzl ha segregato e stuprato la figlia per ben ventiquattro anni, facendole partorire sette figli. E ancora a Torino una ragazza di diciassette anni è stata per anni violentata prima dal padre e poi dal fratello. Insomma una grande “pagina” nera di avvenimenti che non hanno fatto altro che rivelare come oggi non si dia ancora il giusto valore alla parola rispetto, deferenza verso tutto e tutti, ma prima cosa verso l’essere umano.
Indipendentemente dal sesso, il rispetto deve essere alla base di qualsiasi tipo di società civile e non deve rimanere impresso solo su carta ma deve essere anche messo in pratica. Probabilmente per le troppe opposizioni ricevute, Karzai , ha valutato la scelta di modificare il testo. Il suo governo si dice pronto a studiare una rivisitazione di quest’ultimo , il quale possa così garantire che la legge non deroghi agli impegni presi nei confronti delle convenzioni internazionali sui diritti della donna e umani in generale. Non poteva essere ammesso che un presidente “usasse” questo tipo di leggi solo per un meschino gioco di propaganda elettorale!!!