La scuola è finita: impennata di bocciature all'esame di maturità. Speranze e paure degli studenti

di Anna Laudati
E’ aumentato il numero degli studenti bocciati:Per la Gelmini è cominciata l’era della meritocrazia (di Monica Scotti)

esami-riparazione-scuola-fioroni-thumb.jpg“E’ finita! Quasi non ci credo. L’orale è andato bene, alle prove scritte ho preso 45, il massimo, ora l’unica cosa che voglio è divertirmi: me lo merito” - Esulta Roberta B. per lei l’esame di maturità, sostenuto presso l’Istituto classico Vittorio Emanuele di Napoli, sarà una storia a lieto fine: “Punto al  100”. Ugualmente sollevata Serena T., neo diplomata al liceo linguistico Virgilio di Pozzuoli: “Mi hanno dato 31. Non è un voto alto ma ho sempre avuto tante difficoltà a scuola, spero di arrivare almeno a 75”.

Quest’anno alla luce dei dati statistici recentemente divulgati sugli esiti degli esami di maturità la loro soddisfazione per aver superato uno degli scogli più temuti posizionati alla soglia dell’età adulta può dirsi anche doppia: è aumentato infatti il numero degli studenti bocciati. I numeri resi noti dal Ministero dell’Istruzione sono ancora incompleti, ma il quadro parziale che disegnano e che verosimilmente non muterà di molto è a dir poco sconfortante:  il 3,1% degli studenti non dovrebbe ottenere il diploma, si parla di 15.00 unità, circa 3.000 in più del 2008 (allora la soglia si fermava a 2,5 % del totale). I più colpiti dalla cesoia delle bocciature sono i ragazzi degli istituti professionali, dove il 23% degli studenti non è stato ammesso all'anno successivo. Seguono nella classifica “nera” gli istituti tecnici con il 16,3% e l'istruzione artistica con il 16%. Se la sono cavata meglio i ragazzi del liceo classico con il 4,8% dei non ammessi, seguiti dagli studenti del liceo scientifico (6,6%) e da quelli del liceo linguistico (5,1%).

Ciò che emerge dai dati, inoltre, è un aumento degli studenti “rimandati” in una o più materie, che dovranno colmare i loro debiti formativi a settembre e il fatto che circa 6.500 dei ragazzi bocciati (quasi la metà iscritti agli Istituti professionali) non sia stato ammesso all’anno successivo per l'insufficienza nel voto in condotta, da poco reintrodotto fra tante polemiche. Insomma: sembra iniziata l’era di una scuola più dura “che distingue tra persone che studiano e persone che non studiano, tra persone che si comportano bene e persone che non si comportano bene” - queste le parole del Ministro Mariastella Gelmini. Dall’Unione degli studenti (Uds) arriva tuttavia una monito che invita a riflettere: “Il fallimento scolastico degli studenti non è mai un successo per nessuno, tantomeno per il Ministero che da subito deve mettere in campo risorse per far sì che questo elevato numero di non ammessi e bocciati non diventi quello degli abbandoni scolastici e particolare attenzione deve essere posta proprio ai tecnici e professionali, dove si registrano le maggiori bocciature”. (foto rastalife.wordpress.com/.../)