No alcol. L'Italia dei divieti

di Anna Laudati
Niente alcol per i minori di 16 anni e divieto assoluto di vendita e di somministrazione di alcolici su aree pubbliche …………. (di Giuseppina Ascione )

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E’ di circa due settimana fa l’ordinanza del sindaco di Milano, Letizia Moratti, che vieta ai minori di 16 anni di consumare alcolici nei locali pubblici. La notizia, naturalmente, non è passata inosservata e da più parti si è sviluppato il confronto e, in alcuni casi, la polemica. Laddove la notizia sembra essere stata accolta di buon grado da esercenti e famiglie, dall’altro lascia delusi i giovani e, in qualche caso, anche gli amministratori. La normativa vieta ai commercianti di vendere alcolici ai minori di 16 anni e, quindi, di chiedere i documenti ogni qualvolta un giovane si presenti al bancone chiedendo una bevanda alcolica.

I commercianti dei locali milanesi si ritengono soddisfatti “chiederemo i documenti”, assicurano, ma non mancano le perplessità: “il vero problema è che i più grandi prenderanno da bere per i più piccoli e sarà molto difficile controllare» commenta il proprietario del Ganas, di via Como. Ma, il vero obiettivo dell’ordinanza, non è punire i giovani, ma dare un sognale alle famiglie dimostrando che le istituzioni lavorano al loro fianco per arginare quello che sta diventando un problema sempre più diffuso tra i giovanissimi. E’ cambiato il modo di bere, imperversa la moda del bere fino allo stare male, decine i giovani che si riversano nelle strade già ubriachi e tanti gli adolescenti che affermano di essersi sbronzati più e più volte.

E da moltissime amministrazioni comunali sono giunti i complimenti per il sindaco Moratti e già nei prossimi mesi città come Bergamo e Ravenna potrebbero seguirne l’esempio. Ma non sono mancate le polemiche, Vittorio Sgarbi, sindaco di Salemi, polemizza con l’ordinanza milanese, giudicandola idiota e retrograda: “Limitare l'alcool indistintamente vuol dire limitare anche il vino. – commenta Sgarbi - E limitare il vino è come limitare il pane alle persone. Soltanto una come la Moratti poteva dare il via ad una campagna così idiota, oltre che con risultati incerti. Questa idea di proibire il vino è una misura da paesi musulmani”.

Ma i giovani non la pensano allo stesso modo. Le nuove norme introdotte appaiono a molti come un adeguamento ad alcuni standard europei che, in molte città, già da molti anni, autorizzano il consumo dell’alcol addirittura dopo il ventesimo anno. «Commentare Sgarbi è inutile, si commenta da sè... – dice Riccardo De Corato, vicesindaco di Milano - «Per partito preso Sgarbi deve sempre dire il contrario di quello che la Giunta comunale di Milano dice o fa. Per questo non commento il contenuto delle sue dichiarazioni». Un recente rapporto del ministero della Sanità dichiara che 11 milioni di persone bevono prima del limite legale, e 7 milioni tra loro si ubriaca con regolarità. La metà degli adolescenti sotto i 14 anni ha fatto conoscenza con l’alcool e uno su cinque in questa fascia di età sa cosa è l’ebbrezza etilica.

Un quattordicenne su nove ammette di aver bevuto almeno cinque dosi di alcool in una sola seduta nelle ultime due settimane. Occorre responsabilizzare i giovani che troppe volte perdono di vista i reali valori per seguire mode e tendenze del momento. Intanto da mercoledì 29 luglio è in vigore su tutto il territorio nazionale il divieto assoluto di vendita e di somministrazione di alcolici su aree pubbliche sprovviste di licenza di pubblico esercizio. A prevederlo è la legge comunitaria n.88 del 2008 approvata a fine giugno dal Parlamento. La nuova legge vieta di vendere e somministrare alcolici su spazi ed aree pubbliche ad eccezione dei pubblici esercizi e delle loro pertinenze.

La pena? Una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 2.000 a euro 12.000 oltre alla confisca della merce e delle attrezzature utilizzate per chiunque vende o somministra alcolici senza detta licenza. Se, inoltre, il fatto è commesso dalle ore 24 alle ore 7, anche attraverso distributori automatici, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5.000 a euro 30.000.