Gaia Trunfio, Vice Presidente dell'Associazione Studenti Napoletani contro la Camorra ci racconta la loro nuova avventura: Giovani Sentiinelle della legalità, campagna realizzata con il Patrocinio del Ministero della Gioventù (di Francesco Enrico Gentile)
Un viaggio tra gli studenti per costruire insieme per costruire percorsi e buone pratiche di legalità. Prima tappa S.Giovanni a teduccio. Perchè una inziaitiva a S.Giovanni? Perchè la scelta del 21 settembre? San Giovanni a Teduccio è un quartiere simbolo quando si parla di criminalità. Periferia orientale della nostra città, è una delle terre calde di camorra, crocevia di traffici illeciti, droga, speculazioni. La presenza di un’intera zona/dormitorio soprannominata Bronx la dice lunga. Ma paradossalmente San giovanni è anche un quartiere simbolo quando si parla di legalità. Perché la voglia di riscatto di questo quartiere si sente. Si sente forte.
Abita qui, e da qui porta avanti la sua battaglia contro il racket Silvana Fucito, la donna nominata eroe dell’anno dal New York Times per aver denunciato i suoi estorsori, ed è in queste strade che si trova la prima scuola italiana che abbia inserito l’educazione alla legalità come materia curriculare, non a caso intitolata a Rosario Livatino, il giudice ragazzino. Per questo abbiamo scelto questa scuola. Per ciò che rappresenta per questo quartiere, per il contesto difficile in cui i professori ogni giorno si trovano ad operare. Abbiamo scelto il 21 settembre perché in quella data il giovane giudice di Canicattì fu assassinato. E’ stato il nostro modo per rendere omaggio alla vita e alla memoria di questo esempio di legalità. Perché il giorno della sua morte, fosse un giorno di rinascita. Del senso civico, dell’etica, della legalità.
Come è stata la reazione e la partecipazione dei ragazzi? I ragazzi si sono dimostrati da subito vivaci e presenti. C’è da dire che anche il nostro lavoro, fondato sulla peer education , ci ha insegnato nel tempo a saper pungolare e invogliare i ragazzi a partecipare e ad essere attivi. Hanno posto tante domande, manifestato le loro posizioni spesso molto critiche nei confronti del governo nazionale e locale, hanno interagito con noi e con gli altri relatori Tano Grasso, della FAI, Silvana Fucito, Coordinatrice delle Associazioni Antiracket Napoletane ed i Presidenti delle associazioni antiracket di San Giovanni e Pomigliano d'Arco. I ragazzi e hanno saputo dirci quali erano le cose che non andavano nel loro quartiere,nella loro città, nelle loro vite.
Che sensazioni hai ricevuto? In molti momenti i ragazzi si sono dimostrati sì critici, ma in senso distruttivo. Abbiamo lavorato non poco per instillare in loro l’idea della proposta, oltre che della protesta. Lamentarsi oggi è molto facile, ma soprattutto davvero inutile. Ed è proprio quello che un giovane non dovrebbe fare. E soprattutto no dovrebbe tenere quegli atteggiamenti che, seppure non direttamente legati alla malavita organizzata, non fanno che alimentare il mercato illegale e perpretare una mentalità camorristica (vedi acquisto di materiale falso o rubato, il cavallo di ritorno, le continue violazioni al codice della strada).
In che consiste la Campagna" Giovani sentinelle della legalità"? La campagna è patrocinata dal Ministero della Gioventù, che ha creduto in noi e nel nostro progetto. Negli ultimi mesi abbiamo incontrato migliaia di giovani mettendoli a contatto con esempi vivi di ordinaria legalità. E’ un invito ai giovani ad essere presenti, attenti e attivi sui loro territori. Attraverso incontri, dibattiti e attività laboratoriali, cerchiamo di far nascere in loro l’idea della rinascita come conseguenza di azioni mirate e consapevoli, discutiamo con loro di come solo con impegno, assunzione di responsabilità, volontà e determinazione si possa agire il cambiamento. Crediamo che quest'esperienza di mobilitazione giovanile debba e possa riproporsi in altre province italiane per sensibilizzare i giovani su un tema così importante.
Quali sono le prossime attività previste dalla vostra associazione? Riprende il nostro lavoro nelle scuole , da quest’anno anche all’interno dei progetti di Scuole Aperte. Stiamo lavorando alla IX edizione del questionario anticamorra, e alla II edizione del corso di formazione sulla lotta alle mafie e sulla cittadinanza attiva. Di sicuro continueremo il nostro lavoro di radicamento “virtuale”, ossia di lavoro anche attraverso i social network e gli altri mezzi che offre la rete, per poter riuscire a raggiungere un numero sempre crescente di giovani, parlando la loro e la nostra lingua. La legalità 2.0