Bombe e attentati: l'Italia torna indietro?
Scorrendo le pagine dei maggiori quotidiani degli ultimi giorni potrebbe sorgere una domanda: “ In che anno siamo?” Si, è esattamente questa la domanda che ci si può porre osservando la spirale sempre maggiore di violenza, tensioni, scontri che oramai a scadenza quotidiana segnano lo scorrere delle italiche giornate. Ultimo avvenimento in ordine di tempo,e non certo di importanza, è lo scoppio della bomba all’Università Bocconi di Milano. (foto corriereweb.net)
A pochi giorni dal vigliacco ferimento del Presidente del Consiglio dei Ministri, ad opera di Massimo Tartaglia, 45enne psicolabile residente in uno dei tanti comuni della cintura milanese, il capitale economica del Paese è scossa da un altro episodio di violenza. In uno dei corridoi che uniscono la sede della prestigiosa università privata a Via Sarfatti e
Parrebbe di si, a giudicare anche dalla atavica incapacità del ceto politico nostrano di dar seguito alle sensate quanto rituali dichiarazioni inneggianti alla concordia e all’armonia. Mentre esplodono le bombe in Parlamento autorevoli rappresentanti istituzionali, di maggioranza e di opposizione, fanno risuonare nell’Emiciclo di Montecitorio termini pericolosi quanto ammuffiti: mandanti morali, centrali di odio, fomentatori di violenza etc.. Verrebbe quasi voglia di regalare a ciascun parlamentare e uomo politico il libro di Mario Calabresi, figlio di Luigi, commissario di polizia ucciso da Lotta Continua. Nel suo libro, che tratteggia con misura ma con disarmante semplicità il dolore di un figlio, l’attuale direttore de “