Napoli est attraverso lo sguardo dei volontari: il caso del “Parco dei Murales”
I giovani volontari dell'Associazione Culturale Arteteca raccontano la loro esperienza di valorizzazione della periferia di Napoli Est grazie agli street art tour.
Nell’ambito del programma di Servizio Civile Universale “Park Factory. Ripensare spazi di aggregazione e di creatività giovanile” promosso da Arteteca/INWARD e Fondazione Amesci, si è inaugurato un periodo costellato di street art tour al Parco dei Murales che ha visto il coinvolgimento dei volontari Federica Matano, Francesca Mincione e Angelo Di Pietro.
Il Parco dei Murales è un complesso residenziale di edilizia popolare realizzato dopo il terremoto del 1980 che ospita circa 160 famiglie e che sorge nella periferia est di Napoli precisamente nel quartiere di Ponticelli. Se si approda in questa parte della città, l'assetto si stravolge completamente: il centro storico sembra solo un lontano ricordo, non ci sono studenti né negozi tanto meno lo stesso numero di turisti. Ponticelli, infatti, pur essendo a pochi chilometri dalla stazione centrale è, di fatto, una periferia sconosciuta al grande pubblico e sovente legata, soprattutto tramite il racconto dei media, ad episodi di camorra, dispersione scolastica e disoccupazione (non solo giovanile).
Proprio qui, a partire dal 2015, Arteteca/INWARD ha investito risorse ed energie in un progetto di riqualificazione artistica e rigenerazione sociale, dando l’avvio ad una piccola rivoluzione urbana. Grazie ad una fitta collaborazione con enti territoriali e la partecipazione di artisti che hanno dipinto, negli anni, diversi murali raffiguranti valori universali, anche questa porzione della città può vantare un luogo di interesse artistico.
Le opere realizzate fino al 2018 sono otto; il primo grande murale che incontriamo varcando il cancello del Parco è Ael. Tutt’egual song’e criature realizzato da Jorit. Qui l’artista ha raffigurato il volto di una bambina di origine rom che sta a simboleggiare il valore dell'integrazione. La seconda grande facciata dipinta si intitola A pazziella man e’criature, firmata da ZED1 e affronta il tema della qualità del gioco, evidenziando il conflitto tra i giochi tradizionali e quelli contemporanei.
Terzo murale è Chi è voluto bene nun s’o scorda di Rosk&Loste, che sorge al centro del complesso abitato ed è dedicato allo sport, in particolar modo al calcio; si tratta per questo dell’intervento più amato dagli adolescenti. Si continua il percorso con Lo trattenimiento de’peccerille di Mattia Campo Dell’Orto; qui l’artista ritrae alcuni abitanti del Parco: due bambini vengono raffigurati mentre leggono un libro e sono calati in un mondo fantastico attraverso la magia della lettura che rende tutto immortale. A seguire è stato realizzato A mamma’ e Tutt’e Mamm’ de La Fille Bertha, dove viene dato rilievo al valore sociale della maternità con una grande figura femminile che accoglie e protegge gli abitanti del quartiere.
Accanto sorge Je sto vicino a te di Hope e stavolta ad essere valorizzata è la solidarietà. Il tour volge al termine con le ultime due facciate dipinte: O sciore cchiù felice di Fabio Petani, che trasmette il valore della conoscenza delle proprie radici, e ’Cura‘e paure di Zeus40 dedicata al valore della cura.
Un contributo fondamentale è stato dato, in tutti questi anni, dagli operatori volontari di Servizio Civile Universale che hanno coinvolto la comunità, in particolare i giovanissimi, con numerosi laboratori ludico-creativi, come il rap, il teatro, la giocoleria e la break dance. Dal 2021, soprattutto per riprendere le attività a seguito della pandemia da Covid-19, i volontari operano anche promuovendo il territorio con visite guidate gratuite rivolte a turisti, appassionati e studenti.
A tal proposito Silvia Scardapane, operatore locale di progetto per Arteteca e coordinatrice INWARD Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana, dichiara:
“Il Parco dei Murales è tra i progetti di creatività urbana per il sociale più noti in Italia non solo per gli interventi di nuovo muralismo ivi presenti ma anche e soprattutto per le proposte laboratoriali che ne hanno caratterizzato la crescita e lo sviluppo. Attualmente sono proprio i volontari di Servizio Civile Universale ad essere impegnati nella promozione del progetto sul territorio grazie alle visite guidate gratuite e, nonostante molte interazioni siano mutate dopo la pandemia da Covid-19, esse restano ancora un meraviglioso esempio di interesse verso la periferia e la sua valorizzazione.”
Le visite sono aperte a tutti, gruppi di scuole compresi, e la durata è di circa un’ora. Nonostante la proposta contribuisca alla promozione di una parte della città di Napoli, risulta ancora difficile spostare il flusso turistico in questa direzione. L’obiettivo, divenuto anche una mission dei volontari impiegati nel progetto, è garantire, nel tempo, il pieno riconoscimento ad una grande comunità che, anche per posizione geografica, resta ancora ai margini delle proposte culturali della metropoli. Orgogliosi di poter contribuire a questo processo, i volontari credono che la creatività urbana possa essere volano anche per attivare processi di cooperazione con le istituzioni, riappropriazione di luoghi da recuperare e pianificazione futura di spazi più inclusivi.
Per prenotare un tour è possibile inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure su Instagram a @inwardcreativitaurbana.