Servizio civile: l’affaire Bnl
Una questione etica ed economica fa da sfondo all'affaire Bnl. Proviamo a ricostruire cosa è accaduto e perché la vicenda è ritornata sotto l’attenzione dei media pochi giorni fa. Dall’Unsc e dalla politica ad oggi non è pervenuto alcun segnale. Ma noi abbiamo posto una domanda a Borea e a Giovanardi. Risponderanno? (Gianfranco Mingione)
Perché i media, la politica, i volontari e i rappresentanti nazionali sono tornati ad interrogarsi sulla vicenda della Bnl? Al riguardo abbiamo intervistato i Rappresentanti nazionali per chiedere loro cosa sia successo e quale sia l’umore dei volontari in merito a questa vicenda, tornata alla ribalta dei media, in seguito ad una notizia pubblicata qualche giorno fa da Agenzia Parlamentare. Non dimenticando d’invitare, a questa ricostruzione, i protagonisti principali: l’Ufficio nazionale e il Governo.
La nascita della convenzione.
Il primo testimone che abbiamo interpellato è Carmelo Interisano, Rappresentante nazionale dei volontari nel periodo in cui venne firmata la convenzione. Racconta: “Ricordo bene la sorpresa che suscitò in noi rappresentanti dei volontari la decisione dell'UNSC di firmare una convenzione con la BNL- gruppo Paribas, per modificare la modalità di pagamento dei compensi dei giovani volontari, definendolo un “mero atto amministrativo non oggetto di vaglio della Consulta”: una decisione tanto inaspettata quanto da subito portatrice di burrasca”.
Perché? “I compensi dei giovani volontari venivano versati, fino al 30 novembre 2009, su libretti postali nominativi appositamente aperti dai volontari al momento della loro entrata in servizio. Tale sistema, non comportava alcuna spesa per i volontari, sebbene alcuni di essi si lamentassero della rigidità dello strumento a causa dell'obbligo di far operazioni solo ed esclusivamente negli orari di apertura degli sportelli postali. In realtà, tale sistema comportava però un esborso economico da parte dell'UNSC di circa € 500.000 annui per spese di gestione nei confronti delle Poste Italiane S.P.A”.
Già si prefigurava la scure dei tagli? “A seguito della presentazione da parte del Governo della Legge finanziaria 2010, recante una drastica diminuzione dei fondi stanziati per il servizio civile, l'UNSC ha deciso di non rinnovare la convenzione onerosa con Poste Italiane S.P.A. ed effettuare il pagamento dei compensi derivanti dal servizio direttamente su conto corrente intestato ai volontari, stipulando una convenzione con la BNL”.
E qui iniziano i problemi. “Le modalità di scelta del conto “BNL revolution under 27” quale soggetto più idoneo rimangono, ancora oggi a dire il vero, non chiarissime: in Consulta l'UNSC dichiarò che la decisione rispettava tutti i criteri stabiliti dalla legge in materia di gara pubblica. In realtà una vera e propria gara d'appalto non fu mai bandita, affidando la decisione alla semplice valutazione di un'indagine di mercato (come si evince dalla risposta scritta del Sottosegretario Giovanardi al sindacato ispettivo 4-05821 dell'On. Erica Rivolta)”.
Quali furono i motivi del vostri dissenso? “l'intera rappresentanza dei volontari contestò non solo la scelta politicamente assai discutibile della BNL, principale fonte italiana di finanziamento all'industria di armi, ma anche tutta una serie di problematiche tecniche conseguenti all'aver imposto ai volontari un prodotto non specificatamente dedicato alle esigenze del Servizio Civile Nazionale ma semplicemente commutato dalla normale rete di vendita commerciale dell'istituto bancario”.
Un conto svantaggioso, sembra di capire. “In concreto adottare il conto BNL Revolution under 27 aveva come conseguenze un esborso economico per i giovani volontari pari all'imposta di bollo (€ 34,20 per anno) e soprattutto una chiara discriminazione dei volontari che avevano compiuto i 28 anni, costringendoli ad affrontare un costo ancora maggiore dovuto al pagamento di un canone mensile”.
L’Unsc cosa vi rispose? “In sede di Consulta ricevemmo ampie garanzie che il conto BNL non era un obbligo del volontario ma una semplice opportunità, che qualsiasi altro conto corrente intestato o cointestato ai volontari sarebbe stato accettato da parte dell'UNSC quale strumento idoneo al pagamento dei compensi, e che sarebbero state comunque attivate prontamente negoziazioni per ottenere le stesse condizioni fino al compimento del ventottesimo anno di età in modo da uniformare per tutti i volontari la possibilità della medesima presunta opportunità”.
Il 2010 e la modifica unilaterale della convenzione.
Tutto ritorna sotto i riflettori dei media quando Agenzia Parlamentare, in data 10 gennaio 2010, riporta la notizia dell'avvenuta modifica unilaterale di alcune condizioni del contratto “Bnl revolution under 27”, conto utilizzato dal 1 dicembre 2009 anche dai volontari per l’accredito del rimborso mensile (su scelta volontaria). In pratica con la modifica unilaterale la banca ha introdotto dei costi per le operazioni via internet: 0.50 centesimi verso i clienti Bnl e 1 euro verso altre banche, oltre al costo di 1 euro per ricevere le comunicazioni della banca nella propria cassetta delle lettere.
Si è passati da un conto a costo zero ad un conto con diverse spese, che, se leggere per alcuni correntisti, di certo non lo sono per dei volontari in servizio civile che percepiscono un assegno di 433 euro al mese. L’On. Rivolta, rilascia un’intervista parlando di una situazione poco chiara, per la quale non si è ancora fatta luce su quale tipo di rapporto intercorra tra la banca e l’UNSC:
“Prima si è parlato di bandi, poi di convenzioni. Insomma, una cosa abbastanza strana. Non sappiamo quindi se si tratta di un bando o di una convenzione. Ma una cosa è certa - incalza la deputata del Carroccio - possiamo calcolare quanto ha guadagnato e può guadagnare Bnl e l'amministrazione pubblica. Quest'ultima ne ricava zero. I ragazzi che hanno sottoscritto questo conto hanno comunque delle spese, se non altro di bollo. E, facendo un conto, se ogni volontario percepisce 434 euro mensili e i volontari, dopo il bando 2010, sono 20 mila, se anche solo due terzi di questi aprono un conto con Bnl, le cifre di cui si parla sono di 69 milioni di euro l'anno. Una cifra su cui riflettere” (Fonte Agenzia Parlamentare).
Ma cosa pensano gli attuali Rappresentanti in carica?
E’ una posizione di unanime sconcerto quella espressa dai rappresentanti nazionali per una vicenda che lascia solo dubbi sulla scelta della Bnl tra i tanti istituti bancari presenti. Corrado Castobello, Fania Alemanno e Cristina Peppetti definiscono “singolare” tale vicenda e non esitano ad elencarne gli aspetti più controversi: “il primo aspetto riguarda il tacito consenso nell'accettare, dopo aver sottoscritto un contratto, modifiche comunicate in tempi poco utili alla valutazione; il secondo riguarda la Bnl, uno dei primi Istituti di credito in Italia per numero di transazioni bancarie legate al commercio delle armi”.
E aggiungono che alla prossima Assemblea nazionale dei delegati regionali dei volontari in servizio civile, che si terrà a Roma il 21 e 22 gennaio 2010, “discuteremo anche di questa vicenda e chiederemo all'Ufficio Nazionale ulteriori chiarimenti e la possibilità di eventuali interventi”.
Ad oggi sul sito dell’Unsc non compare nessuna notizia o comunicato in merito a questa vicenda che lascia perplessi i volontari e non solo. Non resta che porgere, allora, una domanda al Direttore Borea e al Sottosegretario On. Giovanardi, con delega al servizio civile: “Al di là dei vari aspetti economico finanziari del conto “Bnl revolution under 27”, perché l’Ufficio nazionale del servizio civile ha stipulato una convenzione con una delle maggiori banche armate, creando de facto un evidente questione etica per i valori di cui si fa portatore il servizio civile?
Nell’attesa di conoscere la risposta, diamo appuntamento alla prossima assemblea dei volontari, dalla quale si prevede uscirà una forte presa di posizione in merito all’affaire Bnl.
Approfondimenti:
La scheda di Wikipedia sulle banche armate
Comunicato stampa dei Rappresentanti nazionali in merito alla questione Bnl (29-01-10)
Pagina del sito Bnl dedicata al conto Revolution (all'interno è possible trovare la lista conti e il relativo revolution con le modifiche dei costi)
Rapporto annuale del presidente del Consiglio dei Ministri sulle banche armate
Campagna contro le banche armate{jcomments on}