Servizio civile. Emilia Romagna: la giunta rivede i criteri di valutazione dei progetti
Come il Lazio, anche l’Emilia Romagna, con la delibera di Giunta n. 13 dello scorso 10 gennaio, introduce i criteri aggiuntivi in base ai quali verranno assegnati ai progetti i venti punti di competenza della Regione. Tra le novità la presentazione dei progetti di servizio civile regionale (per l’anno 2011) per i giovani cittadini comunitari e stranieri. (Daniele Santuliana)
Come già avvenuto nel Lazio qualche settimana fa anche la Regione Emilia Romagna, in vista della scadenza del bando nazionale per la presentazione dei progetti fissata per il prossimo 28 marzo, ha scelto di rivedere le modalità di valutazione degli stessi.
Ricordiamo che su un totale di 100 punti attribuibili, 80 sono di competenza dell'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile, i rimanenti spettano invece alle Regioni e Province autonome. Diverse le novità principali introdotte con la delibera dello scorso 10 gennaio. Innanzitutto il limite massimo di 20 giovani per ogni progetto/coprogettazione. L'introduzione di tale soglia permetterebbe una più agevole composizione delle classi per la formazione che si svolgerà nel corso del servizio. Rivoluzione anche nella gestione delle graduatorie: non ne esisterà più un’unica a livello regionale, ma ogni provincia avrà la propria.
La giunta ha inoltre deciso di stabilire una soglia minima di 60 punti, al di sotto dei quali non sarà possibile avviare i progetti. A partire da quest'anno diventa inoltre obbligatoria l’indicazione della volontà di autofinanziare posti di Servizio civile nazionale e di partecipare all’attuazione del Piano provinciale del Servizio civile. Adeguandosi poi al prontuario nazionale, la Regione Emilia Romagna ha scelto, come già fatto dal Lazio, di abbassare il numero minimo di volontari per progetto da quattro a due, al fine di razionalizzare l'impiego dei giovani in servizio civile. Prevista inoltre la possibilità che gli enti iscritti nell’Albo regionale possano fare coprogettazione, coinvolgendo sedi di attuazione situate nella stessa provincia.
"La deliberazione – recita il comunicato stampa della Regione – nasce con l’obiettivo di fornire alle generazioni più giovani la possibilità di esperire nella pratica quotidiana i valori della “difesa civile e nonviolenta della patria” e quello della solidarietà sociale, di consentire alle comunità di interagire con un complesso di attività volontarie e solidali a difesa della coesione sociale e del patrimonio comune, ma anche di facilitare gli enti nell’aggregazione di volontari puntando sul protagonismo giovanile" (Fonte www.emiliaromagnasociale.it).
Un'altra importante novità, approvata a maggioranza dalla commissione “Politiche per la salute e Politiche sociali”, presieduta da Monica Donini, riguarda la presentazione dei progetti di servizio civile regionale (per l’anno 2011) per i giovani cittadini comunitari e stranieri tra i 18 anni (compiuti) e i 28 anni (da compiere): "Sono 130 i giovani, in particolare giovani immigrati, che - ha rilevato l’assessore Teresa Marzocchi - sono coinvolti in questa esperienza, determinante per la collettività e motivante (può favorire tra l’altro anche un inserimento lavorativo) per i giovani" (Fonte Regione Emilia Romagna)
Approfondimenti
(Foto giunta.regione.emilia-romagna.it)