Giovanardi minaccia le dimissioni: “Inutile restare, non ci sono le risorse”
Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche per la famiglia, al contrasto delle tossicodipendenze e al servizio civile ha comunicato al premier che "la sua delega è a rischio" per la mancanza di fondi necessari a portare avanti la sua missione: "In tre anni il fondo per la famiglia è stato decurtato del 90%". (Gianfranco Mingione)
Non c’è che dire, questo non è un periodo facile per la politica ed il Governo. Ieri si è dimesso il presidente del Consiglio superiore dei beni culturali, il noto archeologo e professore Andrea Carandini, e oggi arriva la notizia delle probabili dimissioni del senatore Giovanardi. Il motivo? Sempre lo stesso: mancanza di fondi e di politiche di sviluppo: “In tre anni - dichiara Giovanardi - siamo passati da 300 milioni di euro a 25, non riusciamo nemmeno a fronteggiare le spese obbligatorie. Così il Dipartimento viene dimezzato. E’ una situazione francamente insostenibile. Potrei dire polemicamente che non è vero che vengono fatti solo tagli lineari perché sul fondo della famiglia siamo andati ben al di là. E’ chiaramente un problema politico, e dunque mi aspetto dal presidente del Consiglio una risposta politica”.
La scorsa settimana, in occasione del decennale del servizio civile, Giovanardi ha rilasciato un’intervista al nostro giornale ed in merito ai fondi per il 2011 ha affermato: “In ottemperanza ad un impegno assunto con il Capo dello Stato in occasione di un incontro con i giovani del servizio civile, abbiamo recuperato nell’ambito delle risorse della Presidenza del Consiglio, ulteriori 24 milioni di euro da destinare al Fondo nazionale per il servizio civile. Risorse che permetteranno di consolidare un contingente di partenze costante nella dimensione, di circa 19 mila volontari, anche per il prossimo triennio". Risorse senza le quali, secondo il sottosegretario, sarebbe stato difficile tenere in vita il servizio civile.
Ora non resta che aspettare le reazioni del presidente Berlusconi, chiamato direttamente in causa da Giovanardi, anche se il vero deus ex machina di questa come di altre vicende legate ai tagli è il ministro dell’Economia e delle Finanze Giulio Tremonti.