Giovanardi risponde all’interrogazione Perduca-Poretti sull’albo obiettori

di Gianfranco Mingione

Lo scorso 18 marzo, il Sottosegretario Giovanardi ha risposto all’interrogazione parlamentare n. 4-03471 presentata il 20 luglio 2010 dai senatori Marco Perduca e Donatella Poretti (PD-Radicali). I due parlamentari chiedevano quali fossero "gli orientamenti del Governo in merito all'opportunità di tenere un albo aggiornato degli obiettori di coscienza". (Gianfranco Mingione)

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Nonostante la minaccia delle dimissioni (leggi l'articolo), Giovanardi rimane per il momento al suo posto e, nel frattempo, risponde, seppur con forte ritardo, all’interrogazione parlamentare presentata a luglio 2010 dai senatori Marco Perduca e Donatella Poretti (PD-Radicali). Con l’interrogazione, n. 4-03471, i due senatori chiedevano quali fossero “gli orientamenti del Governo in merito all'opportunità di tenere un albo aggiornato degli obiettori di coscienza”. La richiesta-proposta dei due parlamentari, che prende spunto dalla campagna condotta da varie associazioni (Link www.peacelink.it), sostenuta anche dai rappresentanti nazionali dei volontari in servizio civile, parte dal presupposto che “la normativa vigente prevede la possibilità di richiamare in servizio gli obiettori di coscienza in caso di guerra o di mobilitazione generale affinché essi siano assegnati alla protezione civile o alla Croce rossa e si osserva che qualora non si possedesse un elenco aggiornato tale richiamo non potrebbe essere svolto con la necessaria sollecitudine” (Fonte n. 4-03471).

Giovanardi, in relazione alla richiesta di pubblicazione di un albo obiettori, risponde “che ciò non è possibile in quanto si potrebbe configurare una violazione della normativa sulla privacy, che vieta la pubblicazione dei dati sensibili idonei a rivelare “le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere” (Fonte Senato).
Il sottosegretario aggiunge poi che “l'eventuale nuova chiamata alla leva per stato di guerra o grave crisi internazionale riguarderà con ogni probabilità determinate classi di leva e non potrà che essere disciplinata da nuove norme in materia di ripristino del servizio obbligatorio e di presentazione della domanda di obiezione di coscienza”. (Fonte ). Al riguardo “l'Ufficio nazionale per il servizio civile tiene, ai sensi dell'art. 13, comma 2, della legge n. 230 del 1998, l'elenco di coloro che hanno prestato servizio civile sostitutivo e sono soggetti, sino all'età prevista per i cittadini che hanno prestato servizio militare, al richiamo in caso di pubblica calamità” (Fonte Senato).

Giovanardi ricorda infine che l’obiezione di coscienza è riconosciuta dal nostro ordinamento come diritto soggettivo ed è tutelata dall’art. 14 del d.l n. 77 del 2002 “con la previsione, in caso di reintroduzione del servizio militare obbligatorio per stato di guerra o grave crisi internazionale, del ripristino delle norme sull'obiezione di coscienza” (Fonte Senato).