Servizio civile: nuove interrogazioni parlamentari

di Gianfranco Mingione

Non si può dire che il servizio civile non sia nominato o passi inosservato ai politici nostrani. In questi ultimi giorni diverse sono state le interrogazioni parlamentari presentate dalle opposizioni riguardanti i fondi aggiuntivi, la digitalizzazione delle procedure Unsc, il servizio civile all’estero e il Comitato per la Difesa civile non armata e nonviolenta. Oltre alla diatriba D'Alia - Giovanardi sui fondi mancanti per la Sicilia. (Gianfranco Mingione)

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Fondi e digitalizzazione dell’UNSC. Il 17 maggio il senatore Stefano Ceccanti, PD, ha presentato due interrogazioni a risposta orale, la n. 3/02156 e la n. 3/02157. Con la prima, riguardante i finanziamenti al servizio civile, chiede al Governo “se le perplessità espresse dagli enti siano fondate o, al contrario, se i 24 milioni aggiuntivi reiteratamente annunciati saranno stanziati ai progetti che saranno selezionati con il Bando per il 2011”. La seconda interrogazione riguarda invece la digitalizzazione delle procedure dell’Ufficio Nazionale, importante ai fini di un minore abbattimento dei costi per gli enti e per l’ambiente, vista la mole cartacea ogni anno prodotta: “si chiede di sapere - si legge nell’int. -quali misure il Ministro in indirizzo intenda prendere nei confronti dell'Ufficio perché questo si adegui finalmente al codice dell'amministrazione digitale di cui al decreto legislativo n. 82 del 2005 e affinché agli enti accreditati venga consentito di presentare i progetti di servizio civile esclusivamente in formato elettronico, utilizzando i supporti elettronici (CDROM, DVD, PEC) per inoltrare le informazioni e la documentazione relative a ciascun progetto, evitando così l'utilizzo del cartaceo e la duplicazione di uno stesso allegato per innumerevoli copie”.

Servizio civile all’estero. Il senatore Enrico Musso, UDC-SVP, in data 17 maggio, interr. s.4/05159, ha affrontato il tema del servizio civile all’estero e dei problemi relativi al visto turistico, “del tutto inadeguato rispetto all’attività che svolgono”, e al rimborso spese mensile “un rimborso in denaro, ragione per cui molti Paesi considerano il servizio come un vero e proprio impiego e lo annoverano fra le attività lavorative svolte sul proprio territorio”. In relazione a queste criticità ha chiesto al Governo “se non ritenga opportuno promuovere accordi bilaterali con tutti i Paesi ospitanti, volti a sanare queste criticità e sostenere tutti i giovani che desiderano effettuare tali progetti” (Fonte http://parlamento.openpolis.it). 

Progetti di difesa alternativa. Nell’interrogazione s.4-12000 presentata dalla deputata Luisa Bossa, PD, riguardante il Comitato per la Difesa civile non armata e nonviolenta e la prima sperimentazione di un progetto nel nord dell'Albania promosso dall'Associazione Comunità papa Giovanni XXIII e altri enti, chiede al Governo “quali siano le somme messe a disposizione nell’apposita voce di bilancio dal 2008 ad oggi; se si ritengano sufficienti le risorse collocate su tali progetti e, in particolare, sulla sperimentazione avviata dal Comitato per la difesa civile non armata e non violenta; con quali criteri siano stati selezionati e quali siano i progetti; come si intenda pubblicizzare, in Italia e all'estero, questo primo passaggio all'operatività del concetto di difesa alternativa, sancito dalle leggi n. 230 del 1998 e n. 64 del 2001”.

Infine, altra diatriba sulla questione dei fondi, è stata innescata dal senatore UDC D'Alia che in un'interrogazione parlamentare urgente di venerdì scorso ha accusato il governo di tagliare il numero di volontari in Sicilia per aumentarli in Lombardia e Veneto "pur di accattivarsi la compiacenza della Lega'' (Fonte www.asca.it). La replica del sottosegretario Giovanardi non si è fatta attendere: "Non e' affatto vero come sostiene Giampiero D'Alia  che il Governo taglia i volontari del Servizio Civile in Sicilia per aumentarli in altre regioni. Nel 2011, come negli anni precedenti le risorse finanziarie stanziate per l'avvio dei progetti sono state ripartite nella misura del 54% per lo Stato e il 46% per le regioni e province autonome nel loro complesso" (Fonte www.asca.it).