Giovanardi: “Ridotte dell’80% rispetto al 2009 le spese per la comunicazione del servizio civile”
Il Sottosegretario Giovanardi, con delega al servizio civile, risponde all’interrogazione parlamentare n. 4/08845 presentata dagli on.li Zacchera e Carlucci (PdL), con la quale si chiedeva al Governo se non fosse necessario avviare nuove campagne di sensibilizzazione sul servizio civile. Risposta? Le spese sono state ridotte dell’80% rispetto all’anno 2009. Non ci resta che il web. (Gianfranco Mingione)
Stavolta il taglio riguarda l’ambito comunicativo del servizio civile, indispensabile per far conoscere le finalità dell’Istituto repubblicano e i bandi annuali, affinché vi sia un contatto tra l’aspirante volontario e l’ente.
Purtroppo, la situazione, a leggere la risposta di Giovanardi è molto critica: “Con il decreto-legge n. 78 del 2010 le spese per relazioni eterne, convegni, seminari, mostre eccetera sono state ridotte dell'80 per cento rispetto all'ammontare degli oneri sostenuti nell'amo 2009”. Giovanardi precisa poi che, nonostante i tagli, per il 2011, l’Ufficio nazionale “sta cercando di mantenere un adeguato livello di informazione e comunicazione istituzionale, non inferiore comunque a quello degli anni precedenti”. Come? “Ciò sarà possibile - si legge nella risposta - realizzando una serie di economie attraverso, ad esempio, in occasione di mostre/eventi/fiere, desk informativi in luogo di stand espositivi molto più onerosi”.
Seppure è vero che gli eventi di contatto in questi ultimi anni ci siano stati - 10 eventi nel 2008, 12 nel 2009 e 11 nel 2010 (fonte Unsc) – rimane critico il versante delle campagne di sensibilizzazione da veicolare sui media principali, Rai in primis: “riguardo alla campagna di comunicazione istituzionale - afferma Giovanardi - tramite il mezzo radiotelevisivo, anche nel 2011, così come nel 2010, questa si realizzerà avvalendosi dello stesso spot prodotto nel 2009”. Giovanardi, nel tentare di coprire questo vuoto informativo, chiama in causa un recente rapporto sulle valutazioni di fine servizio espresse dai volontari: “la comunicazione istituzionale non rappresenta il canale preferenziale per la promozione del servizio civile, in quanto la divulgazione avviene soprattutto tramite il cosiddetto «passa-parola» e la rete internet”.
Parola magica? Web. In effetti, di questo passo, visto il clima percepito, non rimarrà che affidarsi al web e ai social network. Gli enti di servizio civile questo lo sanno bene e già da anni hanno iniziato a promuovere strategicamente i loro progetti e attività di servizio sul media web. Diversi sono infatti gli spot, creati a basso costo se non a costo zero, realizzati a livello territoriale grazie alla partecipazione degli stessi volontari impiegati nei vari progetti di servizio. Volontari che partecipano a tutte le fasi dell'idea comunicativa: dalla ideazione fino alla realizzazione e diffusione su Youtube, Facebook ed altri siti ancora.
Un pò per riparare ai contraccolpi dei tagli indiscriminati, un pò per l'evoluzione del sistema e della partecipazione a questo dei volontari in chiave aperta e propositiva, è come se le organizzazioni - ma pare anche Giovanardi e l'Unsc - avessero compreso che dentro ogni volontario vi possa essere anche un probabile web content manager, ovvero un ideatore di contenuti, pronto a venir fuori e a dare una mano. Punto di forza? Trattasi di una mano a costo zero. Non male, vero?
(Immagine: primapaginamolise.it)