Focus elezioni servizio civile: i ricordi e l’esperienza di una ex delegata
In questo terzo appuntamento del nostro speciale dedicato alle elezioni dei delegati del servizio civile (leggi il primo speciale – secondo speciale), a meno di due settimane dal voto, diamo la parola ad una ex delegata: Natalia Castaldo. Una storia di volontaria e delegata fatta di ricordi ed emozioni vissuti per un ruolo civile così importante. (Gianfranco Mingione)
Natalia Castaldo: “bisognava darsi da fare e far conoscere il bello del servizio civile anche in Campania”.
Eh si… sono passati già 3 anni da quella magica e indimenticabile esperienza del servizio civile. Eppure mi sembra ieri. È stato un anno particolarmente impegnativo ma al tempo stesso ricco di emozioni, di nuove esperienze, di riflessione. Nonostante svolgessi il mio servizio civile all’ Adoc – Associazione per la difesa e l’orientamento del consumatore – sentivo l’esigenza e la voglia di impegnarmi ulteriormente, così quando mi è arrivata la mail dall’ UNSC, non ci ho pensato due volte e mi sono candidata. Io, Natalia Castaldo, mi ero candidata come rappresentante regionale di tutti i volontari in servizio civile in Campania!
All’inizio ero molto impacciata, avevo paura di sbagliare e non essere all’altezza, ma la mia associazione e i miei colleghi del servizio civile mi hanno dato un forte sostegno morale e così ho iniziato a stendere il mio “programma elettorale”. Durante la campagna andavo per le varie associazioni a farmi conoscere, a conoscere chi come me svolgeva quell’esperienza e voleva suggerirmi cambiamenti. Insomma mi sentivo un pò come i politici di una volta, che per comprendere le difficoltà della gente scendevano in piazza ad ascoltarla (non come adesso!!!).
Ricordo che il giorno delle votazioni ero tesissima ma alla fine sono stata eletta con 73 voti! E' stato il giorno più emozionante della mia vita perché ben 73 persone avevano creduto in me, mi sentivo sulle nuvole. Ora non potevo deluderle, bisognava darsi da fare e far conoscere il bello del servizio civile anche in Campania, che purtroppo per molte persone è considerato solo come un anno di manovalanza a costo zero.
Quell’anno era particolarmente impegnativo per il Sud perché doveva essere eletto anche un rappresentante nazionale e conoscemmo una ragazzina dall’aria allegra e testarda. Ci martellava di telefonate e di incontri. Il suo nome era Giuseppina Simona Ascione, ci colpì per la sua caparbietà e perché non smetteva di parlare un secondo: per questi motivi decidemmo di votarla! L’elezione di Simona ha rappresentato una tappa importante: per la prima volta avevamo una donna - per di più campana - tra i rappresentanti nazionali.
Oggi, a distanza di diversi anni dalla conclusione del mio servizio civile, posso affermare che è stata realmente un’esperienza formativa, che ti aiuta a crescere e relazionarti con altre persone. È stato bello veder crescere e approfondire i vari rapporti di amicizia, la delegazione campana di quell'anno è stata protagonista di alcuni fallimenti ma anche di molti successi, e con l'arrivo dei nuovi delegati sono cresciuti i rapporti professionali e affettivi. Oggi, continuo a credere in questa esperienza, al punto che insieme ad alcuni ex delegati campani abbiamo deciso di far confluire le nostre 'energie' in un'associazione di volontariato, che si chiama 'Energia Sociale', dal nome della campagna di comunicazione sul servizio civile in Campania del 2009/10, un’ulteriore modo per crescere e comunicare le nostre sensazioni aiutando il prossimo.
Insomma un anno che ti cambia la vita… in tutti i sensi!