Profughi dal Nord Africa: Maroni stoppa i volontari del servizio civile
Ostacoli organizzativi e irregolarità degli sbarchi sconsiglierebbero l'impiego dei volontari nell'accoglienza ai profughi. Nel frattempo si muove la Provincia autonoma di Trento con un proprio bando ad hoc. (Daniele Santuliana)
Con una lettera indirizzata al presidente della Repubblica, i volontari del Servizio Civile Nazionale avevano espresso lo scorso aprile la disponibilità a spendersi in prima persona per l'accoglienza ed il soccorso dei profughi che dalle zone di guerra del Nord Africa stavano (e stanno) affluendo sulle coste del meridione d'Italia (leggi la lettera).
Stralci della lettera, letti durante la conferenza stampa che annunciava gli eventi che avrebbero celebrato il decennale dall'istituzione del Servizio Civile Nazionale, riscuotevano il parere favorevole del sottosegretario con delega, sen. Carlo Giovanardi (leggi l'articolo). Giovanardi si diceva in particolare “favorevole a progetti che possano far fronte all'emergenza Lampedusa ripetendo così l'esperienza aquilana che un anno e mezzo fa ha portato all'approvazione di un progetto speciale di intervento finalizzato ad inviare 150 o 180 ragazzi nella città”. Ogni decisione in merito, e soprattutto la valutazione sulla copertura economica di un eventuale bando straordinario, era però rinviata dal sottosegretario alla discussione interna alla Consulta nazionale per il Servizio Civile. Discussione poi mai avvenuta, dato che l'incontro della Consulta inizialmente fissato per il 18 maggio scorso, è stato poi rinviato a data da destinarsi.
Nei giorni scorsi il sen. Giovanardi ha confermato ad Esseciblog come le ambizioni dei volontari di “mettersi al servizio di coloro che questo conflitto lo stanno vivendo sulla propria pelle” siano destinate a rimanere frustrate. Ostacoli organizzativi e la “forte variabilità del fenomeno degli sbarchi” avrebbero indotto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, a declinare l'offerta di disponibilità.
La Provincia autonoma di Trento e il bando “Emergenza accoglienza”. Sul fronte dell'accoglienza ai profughi giunti o destinati a giungere nel proprio territorio si muove anche la Provincia autonoma di Trento. Il 10 giugno scorso la Giunta provinciale ha approvato un bando per la selezione di 12 giovani da impiegare nel progetto “Un anno per Es.Ser.Ci. - Emergenza accoglienza”. Due i tipi di compito che saranno chiamati a svolgere le volontarie ed i volontari: assistenza ai profughi nell’accesso ai servizi e negli adempimenti burocratici relativi alle procedure di regolarizzazione; sostegno nell'integrazione sul territorio favorendo la costruzione di reti relazionali tra enti e realtà associative delle singole comunità.
Il progetto è realizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Solidarietà internazionale e alla convivenza ed è affidato a “Cinformi”, il Centro informativo per l'immigrazione della Provincia di Trento. Requisito per l'accesso al bando è la buona conoscenza della lingua inglese, oppure francese, oppure araba. Possono presentare domanda anche i cittadini stranieri, purché residenti in provincia di Trento da almeno due anni.
La pagina del servizio civile della Provincia autonoma di Trento indirizzo
(immagine: www.politica24.it)