Giovanardi ribadisce: il servizio civile non è riconducibile a un rapporto di lavoro
Il sottosegretario risponde ad un'interrogazione parlamentare presentata lo scorso settembre dal senatore del PD Francesco Ferrante, riguardante la pubblicizzazione dei progetti di servizio civile fra le offerte di lavoro di un giornale romano. Giovanardi: “impossibile monitorare tutti i media”. (Daniele Santuliana)
Serviziocivilisti: lavoratori o volontari? Lo scorso 16 giugno il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al Servizio Civile Carlo Giovanardi, rispondeva all'interrogazione n. 4/03681 presentata nel settembre 2010 dal senatore del PD Francesco Ferrante. Il senatore democratico chiedeva conto di un'inserzione apparsa sul quindicinale “Roma Lavoro”, in cui i progetti di servizio civile finanziati dal Comune di Roma erano reclamizzati fra le offerte di lavoro: “si tratta di progetti di servizio civile - si legge nell’interrogazione - e non di un’assunzione, come ambiguamente ventilato, presso l’amministrazione capitolina”. Ferrante chiedeva inoltre se il Governo intendesse attuare forme di monitoraggio volte a prevenire il ripetersi di simili forzature.
La rettifica chiesta dall'UNSC. Nella risposta, Giovanardi precisa che l'UNSC si mosse all'epoca tempestivamente, inviando alla testata romana una nota. In essa si faceva presente che “il servizio civile non può essere in alcun modo ricondotto ad una forma di lavoro, in quanto rappresenta una finalità completamente diversa quale la realizzazione del principio costituzionale di difesa della Patria nella forma civile non armata e non violenta”. Si invitava poi la testata a pubblicare una rettifica che chiarisse questi aspetti. Già nel novembre successivo “Roma Lavoro”, in occasione della pubblicazione di un bando straordinario per la selezione di volontari da impiegare in progetti di servizio civile, provvedeva a precisare che il servizio civile “lungi dall'essere un lavoro, è un tempo dedicato alla formazione civile, sociale e professionale dei giovani nella prospettiva di stimolare la responsabilità civile e sociale di ciascun cittadino, foriera di coesione e benessere sociale, dando così attuazione al principio costituzionale di difesa della Patria”.
Difficile monitorare tutta la stampa. Giovanardi parla poi di “oggettiva difficoltà per l'Ufficio nazionale per il servizio civile di svolgere un controllo preventivo e capillare su tutte le pubblicazione effettuare dalla stampa in materia di servizio civile”. L'UNSC si impegna comunque a muoversi ogni qualvolta dovessero essergli segnalate situazioni di erronea comunicazione sul servizio civile. Un vero e proprio monitoraggio sulle modalità con cui vengono promossi i progetti, è invece attuato dall'Ufficio nazionale nei confronti degli enti, ha poi precisato Giovanardi. Anche in occasione del bando dello scorso settembre l'UNSC è intervenuto impartendo precise disposizioni laddove fossero ravvisare infrazioni all'obbligo di “corretta e tempestiva pubblicità dei progetti”.
(immagine: cronachelaiche.it)