Di Blasio, presidente Cnesc: “Realizzare un lavoro culturale sul senso del servizio civile”

di Daniele Santuliana

Dopo la petizione promossa nel 2010, prosegue l'impegno della Conferenza nazionale enti servizio civile. Con Di Blasio facciamo il punto della situazione su quanto fatto e quanto ancora si farà, soprattutto in un anno in cui si festeggia il decennale del servizio civile.  (Daniele Santuliana)

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Lo scorso 6 dicembre il presidente della Cnesc Primo Di Blasio consegnava a Giorgio Napolitano le 22mila firme raccolte per la campagna “Basta Schiaffi ai giovani, diamo un futuro al servizio civile nazionale” (leggi l'articolo precedente). Il documento, partendo da considerazioni sui drastici tagli alle risorse stanziate negli ultimi anni per il servizio civile, chiedeva: al governo un impegno economico tale da garantire l'avvio annuale di almeno 40.000 volontari; alle regioni e province autonome di prevedere stanziamenti aggiuntivi propri; la definizione per legge delle finalità di educazione alla pace e alla cittadinanza attiva proprie del servizio civile nazionale. Il manifesto era supportato dal Forum Terzo Settore e dalla Rappresentanza nazionale dei volontari.

Ad oltre 6 mesi dalla consegna delle firme al Presidente della Repubblica, abbiamo contattato Primo Di Blasio per chiedergli come si sia sviluppata l'iniziativa della Cnesc e quali siano i prossimi passi che la Conferenza intende compiere per mantenere alta l'attenzione sulla tematica.

cnesc2L'iniziativa – afferma Di Blasio – ha avuto il suo apice nella consegna delle firme a Napolitano. Successivamente, siccome erano in programma diverse azioni territoriali, gli enti hanno continuato a promuovere la petizione ed a raccogliere adesioni. Proprio in questi giorni stiamo elaborando un piano strategico per il 2011-2012, anche in considerazione del fatto che il 2011 è il decennale della legge 64/2001 che istituiva il servizio civile nazionale e che nel 2012 ricorrerà il quarantennale della 772, relativa all'obiezione di coscienza. Vorremmo in questi due anni fare soprattutto un'operazione culturale sul servizio civile. È chiaro che non diminuirà l'attenzione rispetto al tema dei finanziamenti, ma riteniamo altrettanto importante provare a realizzare un lavoro culturale sul senso del servizio civile e sulla sua importanza. Proveremo a raccontare cosa questa esperienza ha costruito e sta costruendo per il bene del nostro paese”.

La petizione si può sottoscrivere su www.cnesc.it.