Servizio Civile: pubblicato il rapporto 2010 dell'UNSC

di Daniele Santuliana

Più di 2.000 i progetti finanziati lo scorso anno, per un totale di 14.000 volontari. Aumenta l'impegno delle Regioni e delle Province autonome. Permane lo sbilanciamento geografico dei volontari a favore delle regioni del Sud e tra i settori d’impiego vince ancora quello dell’assistenza.  (Daniele Santuliana)

servizio_civile Come di consueto l'UNSC ha pubblicato nei giorni scorsi sul proprio sito web la relazione 2010 al Parlamento sull'organizzazione, la gestione e lo svolgimento del Servizio Civile Nazionale. Il documento acquista quest'anno un significato particolare, ricorrendo nel 2011 il decennale dall'istituzione del servizio civile e l'anno dedicato dall'Europa al volontariato.

Nell'introdurre il documento il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega per il Servizio Civile, sen. Carlo Giovanardi, accenna al disegno di legge del Governo per la riorganizzazione della normativa in materia. «Tale percorso di revisione – è scritto – mira ad introdurre innovazioni ed aggiornamenti nell’ambito di tutto il sistema al fine di superare ostacoli e difficoltà che in questi ultimi anni si sono creati e di ridefinire la suddivisione delle funzioni tra Stato, Regioni e Province autonome con la previsione che, sotto il profilo finanziario, le stesse Regioni e Province autonome partecipino al sistema del Servizio civile nazionale per lo sviluppo di specifici progetti».

Più di 2mila i progetti finanziati. Sono stati 14.144 i volontari avviati nel 2010, di cui 91 all’estero. Nella distribuzione territoriale dei volontari emerge ancora un forte sbilanciamento a favore delle regioni del Sud Italia rispetto a quelle del Centro e del Nord. Il settore di impiego prevalente dei volontari è quello dell’assistenza, con il 54,25 %; segue quello dell’educazione e promozione culturale (22,88 %) e quello del patrimonio artistico e culturale (17,23 %). 69.129 i volontari richiesti dagli enti, a fronte di 6.772 progetti presentati. Di questi è risultato possibile finanziare solo poco più di 2.000 progetti, per un totale di 20.540 volontari.

Il documento. Tre sono le parti che compongono il rapporto al Parlamento. La prima si focalizza su quelle che sono state nel corso del 2010 le attività svolte dall'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile; la seconda illustra le iniziative intraprese dalle Regioni e Province autonome; la terza parla invece dell'attuazione e svolgimento del servizio civile nazionale.

UffnazRomaL'Ufficio. Il bilancio 2010 dell'UNSC ammonta a circa 212 milioni di euro. L'Ufficio poteva contare su un organico di 100 unità, fra dirigenti, dipendenti e consulenti. Le spese di gestione e funzionamento ammontano a circa 7,6 milioni di euro, compresa la quota trasferita al medesimo titolo a Regioni e Province autonome. Al netto del contributo alle Regioni e alle due Province autonome di Trento e di Bolzano per il funzionamento dei rispettivi uffici regionali, la spesa dell’Ufficio nazionale è stata contenuta in circa 6,2 milioni di euro. Le spese di funzionamento dell'Ufficio nazionale e i fondi che a questo scopo vengono destinati agli uffici delle Regioni e Province autonome, rappresentano dunque circa il 3,6% del bilancio 2010 dell'UNSC. Percentuale ben al di sotto del limite del 5% imposto per legge e che l'UNSC intenderebbe eliminare in previsione della sostanziosa diminuzione delle risorse destinate dal Governo al servizio civile che ne metterebbe a rischio il funzionamento.

Le regioni e province autonome. Il documento denuncia che «a fronte della costante richiesta di un maggiore impegno delle Regioni e Province autonome, è doveroso prendere atto di diversi segnali negativi nei confronti dei suddetti Enti territoriali, a cominciare dal mancato rispetto dell’intesa tra l’Ufficio nazionale per il servizio civile e le Regioni e Province autonome, [...] evidenziata soprattutto dalla forte decurtazione dei fondi riconosciuti alle Regioni e Province autonome per la realizzazione delle competenze loro trasferite in materia di Servizio civile». Nel 2010 sono state sei le Regioni e Province autonome ad integrare le risorse del Fondo nazionale per il servizio civile, per un importo complessivo di quasi 4 milioni di euro.

Distribuzione dei volontari: vince il Sud. Nel corso del 2010 l’Ufficio ha pubblicato due avvisi per la presentazione dei progetti, uno a gennaio relativo al bando ordinario e uno a maggio relativo al bando straordinario per l'accompagnamento di ciechi e grandi invalidi. I progetti presentati sono stati 6.700 per il primo, per un totale di quasi 70.000 volontari, e 103 per il secondo, per 1.242 volontari. Per quanto riguarda il bando ordinario, il 60,75% dei progetti è stato presentato alle Regioni e Province autonome; il 39,25% dei progetti è stato inoltrato invece all’UNSC. Le Regioni e Province autonome hanno approvato il 69,13% dei progetti di loro competenza; l'UNSC ha approvato l’88% circa dei progetti presentati.
Dei progetti approvati il 38,13% è stato inserito nei bandi per 19.627 volontari. I restanti progetti, pur approvati, non sono stati inseriti nel bando per insufficienza delle risorse finanziarie disponibili.

Per quanto riguarda il bando straordinario, dei 103 progetti presentati ne sono stati approvati e inseriti nel bando 97 per complessivi 897 volontari. Circa il 49% dei progetti inseriti nei bandi delle Regioni e delle Province autonome si concentra nelle Regioni del Nord, il 34% in quelle del Sud e solo il 17% nelle Regioni del Centro. Analizzando la ripartizione sul territorio italiano dei 19.171 volontari richiesti dai progetti finanziati con il bando ordinario, si osserva però che il 45,68% degli stessi volontari è collocato nelle Regioni del Sud Italia, il 30,95% è collocato nelle Regioni del Nord, mentre il restante 23,37% nel Centro Italia. Rispetto all’anno precedente è diminuito il numero totale dei volontari ma resta la prevalenza del Sud sulla dislocazione territoriale.

Scarica la relazione al Parlamento dal sito dell'UNSC

(Immagine: Unsc, sede nazionale Roma)