2000 battute di servizio civile! La storia di Alessio
Viaggio nell’Italia dei giovani del servizio civile. Alessio Colacchi, 28 anni, di Genzano di Roma, racconta la sua storia di delegato ed ex volontario in servizio civile. (Daniele Santuliana)
Per me svolgere il Servizio Civile ha significato conoscere un mondo, aprendomi l’orizzonte verso realtà e meccanismi della vita, sociale e lavorativa, che non conoscevo. Infatti poter operare in un progetto che vedeva la necessaria collaborazione di più enti, perlopiù legati a una realtà amministrativa come quella del Comune di Roma, mi ha permesso di apprendere più da vicino questo piccolo cosmo e le dinamiche della vita lavorativa. Con questo intendo dire che nel Servizio Civile ho potuto trovare quelle problematiche che dovrò trovarmi ad affrontare nella vita quotidiana. Una vera palestra sotto questo punto di vista.
Con lo stesso tono potrei esprimermi relativamente a un’altra esperienza che sto vivendo dal maggio 2010, quale quella del ruolo di delegato regionale dei Volontari. Una figura ambigua, a metà tra il rappresentante di un sistema in declino e una specie di difensore dei lavoratori, che spesso rischia di degenerare in una forma di protosindacalismo. Tutto questo però ha rappresentato al tempo stesso la possibilità di conoscere centinaia di volontari, entrare a contatto con le loro realtà e le loro storie, i loro problemi e le loro aspirazioni, che sono poi quelle di una generazione sempre appesa a un filo. Ciò ha significato per me la volontà e il piacere di conoscere quei miei coetanei con cui condividevo un percorso, ovvero quello di mettersi per un anno a disposizione della propria Nazione.
Quest’esperienza assume un significato e un valore ancora maggiore se questi volontari, o loro delegati, provengono da tutta Italia; infatti tramite le assemblee nazionali e il contatto costante con le altre delegazioni regionali si è respirato quel senso di unità nazionale che in questo paese solo esperienze come il volontariato sanno cimentare in maniera positiva.
Di tale esperienza, quello che rimarrà indelebile nei miei sentimenti, è il vissuto quotidiano, quella routine che si ripeteva ogni volta con persone che sono state le mie compagne di viaggio nell’affrontare i mille problemi da risolvere. Sono le emozioni che provavo nel lavorare con degli amici unici, che spero di non perdere mai.{jcomments on}