Speciale "Pensieri e azioni: un ebook per il Servizio Civile”. Una casa tutta nostra,di Giulia D'Arrigo

di Katia Tulipano

ServizioCivileMagazine, in collaborazione con l'UNSC nell’ambito dello speciale "Pensieri e azioni: un ebook per il Servizio Civile", pubblica le storie più emozionanti dei volontari che hanno vissuto quest’esperienza. (Katia Tulipano)

servizio_civile_pensieri_e_azioni Una casa tutta nostra, di Giulia D’Arrigo

Sono passati poco più di tre mesi dal giorno in cui mi sono chiusa alle spalle la porta di Casanostra, l'ente in cui ho vissuto l'anno più intenso, pieno, emozionante, divertente e commovente della mia vita. Casanostra, che nel frattempo ha cambiato nome, ma che per me rimarrà sempre Casanostra perché è un luogo che appartiene a tutti, ospiti, operatori e volontari, e in cui tutti abbiamo vissuto quel calore che ci ha fatto sentire a casa.

Ho svolto il mio Servizio civile in una casa alloggio per malati di AIDS, a Genova. Un settore difficile, dicevano tutti, spaventati da quello che immaginavano come un ospedale o un lazzaretto. E che fatica riuscire a spiegare le risate che ci siamo fatte. Già dai primi giorni di prova, mentre aspettavo di consegnare la domanda, avevo capito che quel mondo mi apparteneva, che tra me e quei quindici ragazzi si stava instaurando un legame profondo, che nulla avrebbe potuto cancellare. Quante cose vorrei raccontare, a partire da quegli sguardi così diversi tra loro, alla curiosità di scoprire le storie che stavano dietro ciascuno, schermate da cicatrici e diffidenze. C'è voluto tempo: tempo per capirsi e conoscersi, per fidarsi e confidarsi, da parte loro per accettare la mia presenza, nuova e costante, da parte mia per iniziare a far parte del loro mondo. Finchè un giorno la loro quotidianità è diventata anche mia: il viale circondato da ulivi, i tramonti spiati dalla finestra, il diario di bordo, il thé delle quattro e mezza, l'odore di bucato in lavanderia, il cigolio della carrozzina che entrava in ascensore… E tutto quello che abbiamo condiviso: le risate, le lacrime, gli abbracci, i racconti sussurrati in uno stanzino, tra le sigarette consumate fino al filtro.

Il Servizio civile ha significato molte cose per me, prima di tutto crescere ed imparare: non solo ad acquisire nuove competenze, ma soprattutto a lavorare in gruppo. Confrontarmi con il gruppo degli operatori e con quello degli altri volontari mi ha fatto capire che non sempre ci si trova d'accordo e che per raggiungere un obiettivo spesso bisogna venirsi incontro, accettare qualche compromesso, parlare un po' meno e ascoltare un po' di più. La formazione è stata una "palestra" in cui sperimentare questi insegnamenti, attraverso dialoghi, qualche conflitto e la soddisfazione di lavorare per un progetto comune poi, finalmente, realizzato.

Ma il vero senso di questa esperienza, quello che mi porto nel cuore e che forse indirizzerà la mia vita e il mio futuro, l'ho trovato nel rapporto con i ragazzi. Casanostra è un porto di mare, in cui quei "pirati stanchi" entrano ed escono, spesso consumati da una vita difficile, animata da sconfitte, dipendenze ed emarginazione.

E proprio in questa nuova dimensione si confrontano con noi, gente "normale" disposta ad ascoltare le loro storie e a portare un po' della propria esperienza. Sono due mondi che si incontrano nelle lunghe giornate in cui si vive insieme: ed ecco che mentre ci si consiglia un libro, ci si scambia un piccolo regalo o una lettera, si accoglie l'eredità dell'altro e si vive un po' del suo mondo, prima così lontano.

Sono passati tre mesi….sto qui a scrivere e ripenso a ciò che è stato e a ciò che sarà…

Ogni settimana torno dai ragazzi. Con alcuni ho trascorso tutto l'anno, altri sono appena arrivati, ma tutti hanno voglia di condividere.

Mi mostrano i loro disegni, raccontano le novità, le piccole avventure, le speranze in un lavoretto o di una tanto agognata casa popolare. Abbiamo voglia di passare ancora del tempo insieme e sono certa che lo faremo.

A tutti i ragazzi della mia età voglio dire: prima che i tagli ci portino via questa opportunità, fate questa esperienza, manifestate per difenderne il diritto, non lasciatevi portare via il Servizio civile.

È un anno che cambia la vita.

 

Ente Caritas Italiana

Progetto Malati di AIDS

Anno 2011/2012