Speciale "Pensieri e azioni: un ebook per il Servizio Civile”. Un mondo sconosciuto, di Silvia Borelli

di Katia Tulipano

ServizioCivileMagazine, in collaborazione con l'UNSC nell’ambito dello speciale "Pensieri e azioni: un ebook per il Servizio Civile", pubblica le storie più emozionanti dei volontari che hanno vissuto quest’esperienza. (Katia Tulipano)

servizio_civile_pensieri_e_azioni Un mondo sconosciutodi Silvia Borelli

Il primo febbraio 2011, grazie al Servizio civile, è iniziata la mia esperienza nel "Progetto Rosemary: confronto diretto con le minoranze" nel Comune di Reggio Emilia. Sapevo che sarebbe stata un'esperienza particolare ed impegnativa, ma mai avrei creduto che si potesse rivelare importante e significativa per la mia crescita personale e professionale.

Per un anno ho avuto il "privilegio" (perché di privilegio si tratta) di conoscere un mondo di cui altrimenti non avrei potuto far parte: quello della prostituzione e delle vittime di tratta.

E' un mondo formato di persone dalle quali tutti cerchiamo di tenerci ben lontani, con cui non vogliamo avere niente a che fare, che tendiamo a relegare negli angoli e negli spazi più degradati della città, e perché no, diciamocelo pure, proprio per questo è un mondo che risulta davvero fin troppo facile da giudicare e da disprezzare "a priori", senza conoscerlo veramente. Se ne sente parlare sempre e solo per stereotipi e per luoghi comuni.

Il "Progetto Rosemary: confronto diretto con le minoranze", mi ha fatto conoscere le due facce della medaglia di questa realtà e mi ha permesso di viverla in tutte le sue sfaccettature, nelle sue luci e nelle sue ombre, nelle sue trasparenze e in tutte le sue ambiguità.

Le prostitute ed i transessuali sono persone estremamente complesse, difficili, impegnative ed enigmatiche … un costante punto interrogativo, oserei dire. Il rapporto, che a fatica cerchi di costruire con loro, è sempre molto fragile: quanto lavoro per ottenere un briciolo della loro fiducia e quanto basta poco per far crollare tutto! Fondamentalmente è tutto in mano loro. Per quanto tu ti possa impegnare e far capire che sei lì per loro e che possono fidarsi, sono loro alla fine che decidono come impostare la relazione, che si sa, è per buona parte di stampo utilitaristico:

in genere, si fanno sentire, ti cercano, quando hanno bisogno di qualcosa: visite mediche, avvocato, psicologo, documenti. Ma è proprio da qui che, spesso, nasce quel qualcosa che innalza la relazione ad un livello superiore. Dal nulla, magari durante un accompagnamento sanitario, senza che tu faccia domande, la persona si apre con te ed inizia a raccontarti la sua storia, difficile e penosa, fatta di abusi, violenza, emarginazione… sono racconti pesanti e terribili proprio perché reali! E quando alla sera torni a casa, la testa è lì che va e non riesci a smettere di pensare.

E allora ti rendi conto che dietro a quelle maschere di ragazze/donne cattive, facili, dalla bassa morale, sgarbate, maleducate ed a tratti fastidiose ed arroganti, si nascondono persone che devono in un qualche modo … sopravvivere. Sopravvivere ad una realtà disumana: il loro è un mondo fatto di violenza, di false amicizie, di guadagni che devono essere veloci e sicuri, di gente sempre pronta ad approfittarsi di loro, perciò non possono mai abbassare la guardia e fidarsi completamente di qualcuno.

Quante volte mi sono chiesta e continuo a chiedermi cosa farei e che persona io sarei, se fossi al loro posto. Sì, perché la verità è che potevo benissimo esserci io al loro posto. Solo il caso e la fortuna hanno voluto che io nascessi in Italia e in una buona famiglia.

Sono molto orgogliosa di aver svolto l'anno di Servizio civile, anche perché mi ha permesso di conoscere persone molto importanti: i colleghi del Comune e della rete regionale "Oltre la strada", i medici del Centro per la salute, le mediatrici culturali e tutti coloro che ho avuto la fortuna di conoscere, che mi hanno lasciato qualcosa di significativo, mi hanno insegnato molto ed hanno contribuito alla mia crescita e maturazione personale e professionale.

 

Ente Comune di Reggio Emilia

Progetto Progetto Rosemary: confronto diretto con le minoranze

Anno 2010/2011