Giorgia Meloni: Il Servizio Civile è la risposta alla crisi valoriale in cui versa l'Italia

di Enrico Maria Borrelli

Identità, futuro, giovani. Giorgia Meloni delinea la sua idea di Servizio Civile, a partire da una necessità: ripristinare la Consulta Nazionale per il Servizio Civile. (Enrico Maria Borrelli)

Giorgia_Meloni Giorgia Meloni, già Ministro della Gioventù e con una lunga e radicata esperienza nel campo della militanza e dell'impegno giovanile, con Servizio Civile Magazine riflette sul Servizio Civile Nazionale, la sua connesione con il mondo delle politiche giovanili e le prospettive di un'esperienza che in 10 anni ha coinvolto oltre 300.000 giovani.

Cosa rappresenta il servizio civile per Giorgia Meloni?
Il servizio civile rappresenta una grande opportunità per la gioventù italiana. E' un'istituzione da difendere e da valorizzare quanto più possibile, che offre ai ragazzi la possibilità di mettersi in gioco per un anno grazie all'inserimento nei contesti socio-culturali che costituiscono il tessuto connettivo della nazione. Penso alle tante organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale e non solo: la collaborazione con gli enti locali, grandi o piccoli che siano, rappresenta anche uno strumento formativo ambivalente che consente alle istituzioni di avvalersi dell'aiuto dei giovani e a loro di imparare cosa vuol dire mettersi al servizio della comunità cittadina. In un momento storico segnato da una crisi valoriale e culturale il servizio civile costituisce un vettore di impegno sociale, nonché un sostegno e un incentivo economico, seppur minimo, per una generazione che fatica ad entrare nel mondo del lavoro ma che ha tanto da dire.

Che idea si è fatta della vicenda Consulta Nazionale per il Servizio Civile e spending-review?
Dopo decenni di spese fuori controllo e investimenti pubblici sbagliati, è legittimo che ci sia una razionalizzazione delle spese ma la Consulta Nazionale per il Servizio Civile ha costi bassissimi per lo Stato, quindi inserirla in questo contesto di tagli è sbagliato e porta alcun risparmio alle casse pubbliche. Senza contare che stiamo parlando di  uno strumento utile, attraverso il quale lo Stato si confronta con i giovani e con le associazioni del servizio civile.

Al netto dell’interesse di alcuni parlamentari, Lei tra questi, non crede che ci sia una generale distrazione della politica sui temi del servizio civile e dell’educazione alla cittadinanza attiva delle giovani generazioni?
Seppur il momento storico non aiuta, va detto che solo da pochi anni a questa parte in Italia si è iniziato ad affrontare la questione giovanile. Questa infatti, non è mai stata considerata dalla politica una priorità e proprio la noncuranza ha determinato la situazione critica di oggi. Attraverso il Ministero della Gioventù, abbiamo chiesto e ottenuto di concertare i provvedimenti che riguardavano la materia del servizio civile, ovvero di poter esprimere il nostro parere prima del varo delle norme del Governo. Limitatamente alle nostre competenze, poi, abbiamo portato avanti diverse iniziative volte alla promozione dell'educazione della cittadinanza attiva, come il progetto pilota, nato dalla collaborazione con l'Amministrazione di Roma Capitale, denominato “PICA”, acronimo di “percorsi innovativi di cittadinanza attiva”, la cui valenza è stata sottolineata anche dal Forum P.A: che ha scelto di attribuirgli il riconoscimento “Sussidiarietà all'opera”. Certo la strada è molto lunga e tanto ancora c'è da lavorare ma questo è sicuramente stato un passo in avanti per promuovere la cultura dell'impegno sociale attivo.

In Francia il “Service Civique”, chiaramente ispirato al nostro servizio civile, è considerato uno strumento di punta delle politiche giovanili. Perché anche in Italia non avviene questo?
Il problema è che il Parlamento e i politici oggi sono molto distanti dalla cosiddetta “Italia reale” e soprattutto dai giovani. Se la politica dialogasse un po’ di più con i corpi intermedi, come la Consulta Nazionale per il Servizio Civile, si renderebbe conto di quanto sia importate il servizio civile. Troppi politici non sanno cosa pensano i giovani e, soprattutto, quali sono i bisogni delle giovani generazioni. Dobbiamo invertire questa tendenza.