Riforma del Servizio Civile. Borrelli: troppo pochi i privati che lo finanziano, lo Stato incentivi questi contributi

di Katia Tulipano

Su “Volontaria-mente”, il blog del Corriere del Mezzogiorno sul Terzo Settore, il Presidente di Amesci e del Forum Nazionale per il Servizio Civile, Enrico Maria Borrelli, analizza la difficile situazione del finanziamento del Fondo per il Servizio Civile. (Katia Tulipano)

264_servizio_civile_nazionale In attesa che inizino i lavori dell’auspicata riforma normativa del Servizio Civile Nazionale Borrelli denuncia: “Il Fondo è stato, fino ad oggi, principalmente partecipato dallo Stato, mentre solo pochi sono gli esempi di Regioni, e ancora meno di Comuni e soggetti privati, che vi hanno contribuito”. Una mancanza che va colmata, spiega il Presidente di Amesci, perché il finanziamento dei privati “Di fronte ad una condizione di effettiva difficoltà economica in cui versano le finanze pubbliche potrebbe essere opportuno favorire il meccanismo delle donazioni private a favore di specifici progetti”.

Due, secondo Borrelli, le ragioni che dovrebbero spingere i privati a finanziare il più importante strumento di partecipazione giovanile alla vita democratica del Paese: “Un interesse a sostenere iniziative sociali in un determinato territorio o per specifiche categorie e un’agevolazione fiscale per chi sostiene il Servizio Civile”.

Tuttavia all’oggi lo Stato non incentiva in alcun modo questo tipo di finanziamento.

“Il sistema fiscale italiano sconta una forte arretratezza rispetto ai sistemi anglosassoni in tema di donazioni”, sottolinea Borrelli “nella legge 64 non è prevista una qualsivoglia forma di sgravio fiscale”.

Quindi rilancia “Varrebbe la pena, proprio in vista della prossima riforma normativa, prevedere un approfondimento, di concerto con il Ministero dell’Economia, che agevoli tale opportunità a favore delle imprese, dei cittadini ma soprattutto dei giovani”.