Il Servizio Civile per costruire nuova cittadinanza

di Enrico Maria Borrelli

Guardando alla definizione di Patria quale “territorio e popolo che vi risiede, unito da una lingua e dall'uniformità di cultura e tradizioni” (Sabatino-Coletti) è indubbio quanto complesso sia diventato reinterpretarne il significato, semantico e politico, alla luce delle moderne concezioni di Stato. (Enrico Maria Borrelli)

logo_servizio_civile_nazionale Se da un lato la globalizzazione ha favorito l’educazione dei cittadini alla convivenza e al rispetto delle diverse culture, dall’altro la legislazione non ha saputo seguire, con altrettanta naturalezza, l’evolversi di una dimensione comunitaria che ha travalicato, disgregato, scomposto i tradizionali confini nazionali.

Siamo nel mezzo di un processo storico tanto rivoluzionario quanto incompiuto.

Parliamo fluentemente di cittadinanza europea, eppure di fronte al concetto di Patria ci consideriamo italiani e non europei, facciamo distinguo troppo spesso escludenti tra chi è cittadino e chi risiede, tra chi è nato e chi ha scelto di vivere nel nostro Paese.

La preoccupazione indotta da una necessaria difesa dei confini giustifica ancora la corsa agli armamenti che nasconde, sempre meno velatamente, interessi altri dalla prioritaria tutela dei cittadini, dei diritti fondamentali, della ricerca di un benessere collettivo che si persegue con politiche di coesione, di sviluppo, di sostenibilità ambientale.

La profonda crisi che attraversa oggi il vecchio continente ha messo sufficientemente in evidenza le debolezze degli Stati democratici: il fallimento dell’economia finanziaria, la crisi dell’occupazione, la mancanza di reti e strumenti sociali adeguati, la precarietà delle nuove generazioni nel costruirsi un futuro.

Per questo motivo va modernizzato nella cultura dei cittadini e nelle scelte politiche il concetto di Patria e, conseguentemente, di difesa della stessa. La Patria è una trama persistente, duratura, solida del tessuto che accomuna coloro che convivono su uno stesso territorio, fatta di fili intrecciati che contribuiscono a reggere la convivenza, che permettono la costruzione di identità collettive, comunitarie, di cittadinanza.

In questa nuova Patria trova ispirazione la proposta di un Servizio Civile Nazionale quale sistema di difesa che supera gli strumenti armati, per essere consegnato alla responsabilità collettiva ed ampia dei cittadini che possono contribuire a ri-costruire i legami e le tutele sociali, pilastri fondamentali dell’architettura di uno Stato moderno.

Difendere la Patria vuol dire oggi contribuire a garantire le condizioni di equità sociale, di compiuta integrazione delle diversità, di tutela di quel patrimonio che rappresenta la storia del Paese. I mezzi con cui garantirla sono i programmi, i progetti condivisi, le molteplici iniziative che gli indirizzi politici possono stimolare, perché la Patria è un patrimonio collettivo che va tutelato dalla pluralità dei cittadini che la abitano, la vivono, la amano. Lontani dalla preoccupazione di affidare strumenti armati a cittadini non italiani, possiamo quindi immaginare che attraverso il Servizio Civile Nazionale anche i giovani stranieri che risiedono nel nostro Paese possano offrire il loro contributo alla difesa della Patria. Questa esperienza gli permetterà di accedere più agevolmente, con la dignità di chi ha messo la sua opera al servizio della comunità nazionale, ad una nuova e desiderata cittadinanza.