La soglia di finanziamento dei progetti di Servizio Civile in Italia sarà 66, all’estero 67.

di Redazione

Rese note le soglie di finanziamento per i progetti di Servizio Civile Nazionale. (Redazione)

serviziocivile Con una nota inviata alla Consulta Nazionale per il Servizio Civile il Capo Dipartimento, Cons.Paola Paduano, comunica che, a meno “di variazioni in relazione all’aumento o alla riduzione delle risorse disponibili, nonché ad una diversa ripartizione delle risorse rispetto a quella ipotizzata” nel documento di programmazione finanziaria per l’anno 2013, la soglia per l’inserimento dei progetti di servizio civile da realizzarsi in Italia sarà 66, mentre per quelli all’estero sarà di 67.

Finalmente gli enti ed i giovani, che attendevano con ansia questa notizia, potranno iniziare a programmare le loro attività basandosi sull’ipotesi che il bando esca nei primi giorni di settembre, come anticipato dall’allora Ministra Idem.

In realtà nonostante il Dipartimento stia lavorando intensamente per riavviare la macchina del servizio civile (pubblicazione bando, riapertura accreditamento, revisione prontuario progetti), i problemi che attanagliano il servizio civile non dipendono solo dalla buona volontà dei suoi funzionari. Permane infatti, come si legge nella nota del Capo Dipartimento, l’incertezza su possibili variazioni al documento finanziario. Le variazioni potrebbero riguardare un auspicabile aumento dei fondi, per i quali diversi parlamentari si stanno battendo chiedendo al Governo ogni sforzo possibile. In quel caso l’asticella della soglia di finanziamento si abbasserebbe ancora un po’, non si sa di quanto, favorendo il finanziamento di ulteriori progetti. Ma le variazioni potrebbero riguardare anche possibili diminuzioni, dovute al momento di particolare difficoltà economica in cui, come è noto, versano le casse dello Stato.

Altro tema delicatissimo è quello che riguarda l’ammissione degli stranieri al servizio civile. A seguito di una sentenza del Tribunale di Milano del 2012, relativa al noto caso del giovane Pakistano escluso dalle selezioni nello scorso bando, il Dipartimento dovrebbe aprire anche ai giovani stranieri residenti nel nostro Paese. Tuttavia, nonostante il Dipartimento abbia richiesto un parere all’avvocatura dello Stato per consentire tale apertura, sembra invece che vada ancora sciolto il nodo della  loro ammissibilità a normativa vigente. Qualora non si riuscisse a risolvere in tempi celeri questo nodo il rischio è quello di un blocco totale del servizio civile che potrebbe perdurare fino alla prossima riforma normativa, ovvero sine die. Di questo dovrà farsi carico il Parlamento, affrontando velocemente una questione ben più ampia del solo servizio civile, che abbraccia la complessa materia dei diritti di cittadinanza di tutti coloro che vivono nel nostro Paese.