Servizio Civile Nazionale: eppur si muove. Intervista al Presidente del Forum Nazionale Servizio Civile

di Katia Tulipano

Enrico Maria Borrelli commenta il particolare momento che sta vivendo il Servizio Civile Nazionale. (Katia Tulipano)

evoluzione-servizio-civile E’ un periodo caldissimo per il Servizio Civile Nazionale e la causa non è Caronte. Il principale strumento di partecipazione giovanile è sotto la lente di ingrandimento: nella stessa giornata il tema  è stato oggetto di un intergruppo parlamentare e di un question time alla Ministra Kyenge. Ulteriori passi in avanti nel cammino che porta alla riforma del Servizio Civile Nazionale sono stati mossi. Ma perché i riflettori del Parlamento sono puntati sul Servizio Civile Nazionale? Per scoprirlo abbiamo intervistato il Presidente del Forum Nazionale per il Servizio Civile, Enrico Maria Borrelli.

L’approvazione di un emendamento ieri al Senato per rifinanziamento e l’intervento della Ministra Kyenge  in aula. Novità tutte positive per il Servizio Civile Nazionale? 
Assolutamente si. Tuttavia non si abbassa il nostro livello di attenzione rispetto ai problemi che i giovani, le organizzazioni e numerosi parlamentari hanno rimesso negli ultimi tempi all’attenzione del Governo. In particolare nella mozione parlamentare presentata a giugno dall’on. Francesca Bonomo, unitamente ad altri 50 deputati di quasi tutti i partiti, sono stati richiesti una serie di provvedimenti necessari a riorganizzare il sistema del servizio civile: da una dotazione stabile dei fondi che consenta l’avvio di un contingente annuale di almeno 40.000 volontari, fino ad una sostanziale riforma normativa che renda questo Istituto un’occasione unica per il Paese e per i suoi giovani.

Come valuta l’intervento della Ministra in risposta al question time? 
Le questioni da risolvere sono ancora molte e necessitano di tutta l’attenzione del Governo ancora più che delle risorse. Sostenere il Servizio Civile è anzitutto una scelta politica che chiediamo a gran voce all’esecutivo: investire sul SCN significa investire sulla tenuta sociale del Paese, sulla crescita dei giovani e, non ultimo, sul valorizzare uno dei migliori percorsi di apprendimento e avvicinamento al mondo del lavoro. I fondi reperiti con l’emendamento Dirindin pari a 1,5 milioni per il 2013 e 10 milioni a valere sul 2014, sono poca cosa se si pensa che, almeno per il 2013, partiranno soltanto altri 250 volontari a fronte dei circa 4.000 che mancano all’appello, sempre per l’anno in corso, rispetto agli impegni assunti nel giugno 2012 dall’allora Ministro Riccardi. Tuttavia è molto apprezzabile l’impegno di tutti parlamentari che si stanno spendendo senza riserve per accreditare il Servizio Civile tra le politiche prioritarie di questo Governo. Siamo convinti che solo una sinergia tra enti, giovani ed istituzioni, determinerà il rilancio del Servizio Civile Nazionale attraverso una riforma adeguata, una programmazione ed uno stanziamento pluriennali che ne rimarchino la natura di strumento di difesa non armata.

Qual è l’obiettivo cui punta il Forum?
Il Servizio Civile deve tornare a godere di uno stanziamento di almeno 300 milioni di euro l’anno, necessari a garantire l’avvio di almeno 40.000 volontari: sono queste le coordinate che guidano il nostro lavoro. Solo con questi fondi il Servizio Civile sarebbe sufficientemente aperto a tutti i giovani - aventi i requisiti - che vorranno parteciparvi. E’ fondamentale evitare che resti un’opportunità per pochi. E’ necessario che non rappresenti l’ennesima occasione di discriminazione per quei giovani che vorrebbero potersi mettere al servizio del nostro Paese. Non è questo il momento delle privazioni, oggi il Paese ha bisogno di offrire ai giovani ogni possibile occasione di crescita, di formazione e di prospettiva futura.