Servizio Civile: AiSec, la riforma è priorità assoluta

di Katia Tulipano

Lo scorso 24 agosto, ad Abano Terme, si è riacceso il dibattito sul futuro del Servizio Civile Nazionale. (Katia Tulipano - @TulliKatia)

fania_alemanno Aisec – associazione italiana Servizio Civile – ha rianimato la discussione sulle sorti del più importante strumento di partecipazione giovanile nell’ambito del Festival “So far so good” organizzato dall’associazione culturale Khorakhanè, con un incontro dal titolo “Quale futuro per il Servizio Civile?”. Presente, tra gli altri, anche l’On. Giulia Narduolo che lo scorso luglio, insieme all’On. Bonomo, ha presentato un question time al Ministro Kyenge proprio sul tema de Servizio Civile Nazionale.

Ma di cosa si è discusso? Quali le priorità secondo Aisec per salvare il Servizio Civile Nazionale? Ne parliamo con Fania Alemanno, Presidente di Aisec.

Fania, possiamo dire che quest’incontro rappresenta il debutto di Aisec nel mondo del Servizio Civile Nazionale?
Decisamente si. Questo è stato il primo incontro ufficiale promosso dalla nostra associazione. Abbiamo presentato la nostra associazione e quelle che sono le attività svolte fino ad ora e quelle in fase di realizzazione e programmazione. In primis il bando di creatività civile, in scadenza il 15 settembre prossimo. Abbiamo anche illustrato le modalità di adesione ad Aisec: soci ordinari sono tutti coloro i quali hanno svolto anche parzialmente il servizio civile, sostenitori tutti gli altri, anche sotto forma di organizzazione. A partire dal 1 settembre, in concomitanza con le procedure associative quindi, partirà ufficialmente anche il censimento di volontari ed il loro albo. E, nello stesso periodo, saremo ospiti di quegli enti ed associazioni che vogliano conoscere Aisec e vogliano supportarci nell'incontro degli ex volontari di servizio civile.

Quali i temi al centro del dibattito?
Abbiamo riflettuto sul prossimo bando nazionale e sulle potenziali novità che si auspica emergeranno dall'analisi delle linee guida europee per la gestione lavorativa dei cittadini comunitari ed extracomunitari di recente approvazione. Si è ragionato sulle varie forme di servizio civile in via di proliferazione e della necessità di evincere dai documenti normativi esistenti l'identità definita del servizio civile affinché si possa fornire un quadro sinottico di riferimento che favorisca la definizione delle caratteristiche proprie del servizio civile quale forma di difesa civile della patria, non armata e nonviolenta. La riflessione si è soffermata poi sulla necessità di far valere, per l'attuale generazione dei volontari civili, il diritto soggettivo al servizio civile: sono ancora troppo pochi gli aspiranti volontari idonei che hanno poi effettivo accesso al servizio, opportuno sarebbe garantire loro adeguato inserimento entro l'età di accesso al servizio civile. Ancora, si ritiene necessario destrutturare la progettazione ideale, poco coerente con le effettive implementazioni dei progetti. Numerose sono le segnalazioni che giungono alla rappresentanza dei volontari su discrepanze tra i progetti approvati e le azioni implementate e tangibile è l'esigenza di impedire al servizio civile di divenire de facto una forma contrattuale alternativa ai contratti atipici già esistenti.

Quindi una matassa bella grossa quella che dovrà essere districata se si vuole garantire un futuro al più importante strumento di partecipazione giovanile. Ma qual è il futuro che Aisec auspica per il Servizio Civile?
La riforma è la priorità assoluta. Accanto ad essa la definizione organica del sistema servizio civile italiano, che include anche il servizio civile nazionale, ma non si esaurisce con esso. La necessità di ricostituire il SCN quale esclusivo spazio di riflessione non armata e nonviolenta, espressione culturale di una forma di difesa alla ricerca di adeguata dignità economica, politica e sociale. La valorizzazione dei volontari, degli ex volontari e dell'intero indotto, anche professionale, legato al sistema servizio civile. Noi puntiamo sulla formazione: con le nuove linee guida sulla formazione si inserisce ufficialmente il modulo sulla rappresentanza che, ci auguriamo, possa diventare spazio di confronto e partecipazione tra rappresentanza dei volontari e volontari in formazione.