Giovani cittadini crescono

di Enrico Maria Borrelli

La partecipazione consapevole di una persona alla vita sociale e politica, e il suo pieno inserimento nella rete di diritti e doveri sono gli elementi costitutivi dell’essere cittadino. (Enrico Maria Borrelli - @enricomborrelli)

giovani-servizio-civile Per un giovane essere cittadino attivo non significa soltanto beneficiare fin dove possibile delle opportunità che uno Stato adulto mette a sua disposizione, ma avvicinarsi alla comunità di riferimento e sapere di poter offrire il proprio contributo. La cittadinanza è partecipazione e affinchè sia realmente attiva, e non resti un feticcio da pubblico dibattito, è necessario che i giovani abbiano gli strumenti per poter determinare un cambiamento. Per questo motivo devono imparare a dare vita e a plasmare rapporti, costruire alleanze, rafforzare i legami tra giovani e meno giovani per creare memoria e forgiare pratiche, attivare reti di interesse e irrobustire speranze, attraverso percorsi e processi che conducano a un vero cambiamento culturale che vede nella convivenza democratica il vero passo lungo nel futuro. Il cittadino è una risorsa. Il giovane, al contempo, rappresenta un investimento.

Perché sulla risorsa più cara che abbiamo stentiamo a fare un investimento che si fonda sul senso di cittadinanza? Lasciando riscoprire ai giovani che le istituzioni sono vicine e non sono solo palazzi di governo. Che le leggi sono regole da rispettare e che se vengono rispettate il benessere di tutti è maggiormente assicurato. Prendere per mano un giovane e accompagnarlo in un processo di crescita consapevole, con politiche e strumenti adeguati, vuol dire attivare una dimensione culturale, psicologica e relazionale, che si sviluppa col sentimento e con la coscienza della propria identità, della propria e dell’altrui dignità e della propria appartenenza ad uno o più contesti relazionali e istituzionali. Soltanto successivamente si diviene consapevoli di una serie di diritti e di doveri, giuridici e morali.Il passaggio a cittadino, previsto dalla Costituzione, prevede che si ripensi all’intero percorso culturale dei giovani e all’impostazione di differenti politiche educative e formative, iniziando con l’affidare ai giovani spazi di protagonismo attraverso i quali misurarsi e crescere. Si tratta di offrirgli la possibilità di interagire con le istituzioni in termini di dialogo, di dibattito e di progettazione, per vivere il più possibile una piena cittadinanza. Gli enti locali, ad esempio, potrebbero aprirsi maggiormente alle università, fucine per eccellenza di competenze e creatività, coinvolgendo i giovani studenti in un percorso che li aiuti a formarsi come professionisti e come cittadini attraverso la sfida di ri-progettare il proprio territorio. Dove si costruisce con i giovani e per i giovani, i processi di trasparenza, equità e legalità si realizzano spontaneamente e senza troppa fatica. Se, al contrario, passano i principi dell’inosservanza delle regole, dell’allontanamento e disamore per le istituzioni, della sfiducia, si indebolisce il sistema di relazioni e si disaggrega ogni comunità, perdendo il senso di cittadinanza.La straordinaria ricchezza di cui i giovani sono portatori risiede nella sensibilità di chi vive l’esigenza del cambiamento quale unica prospettiva per un futuro migliore, ma questa ricchezza va nutrita di competenze e opportunità. Di partecipazione.{jcomments on}