Al via Garanzia Giovani?

di Katia Tulipano

Tra ritardi, incertezze e dibattiti, il prossimo 1 maggio sarà on line il portale cui i giovani italiani potranno iscriversi per ricevere orientamento. (Katia Tulipano)

Renzi

«ll piano europeo per il sostegno all’occupazione giovanile (Youth Guarantee) è una scommessa che l’Italia non può permettersi di perdere. Se entro due anni riusciremo a utilizzare le risorse stanziate per migliorare il nostro sistema di collocamento, potremo recuperare quel gap di competitività che ci separa dagli altri Paesi e identificare anche le professionalità più richieste dal mercato italiano. Ma il processo è complesso e la burocrazia preoccupante». Così Paolo Reboani, presidente e amministratore delegato di Italia Lavoro, ente strumentale del Ministero del Lavoro, commenta in un articolo su La Repubblica on line l’avanzamento del piano di attuazione di Garanzia Giovani in Italia.

 

 «Sul fronte tecnico – continua il presidente di Italia Lavoro - siamo pronti e prevediamo di concludere il nostro lavoro entro il 31 marzo. Stiamo stabilendo i modi in cui le risorse verranno distribuite tra le singole regioni e poi quanti di questi fondi andranno a ogni singola spesa (tra stage, apprendistati, formazione e contratti di lavoro). Regoliamo poi le modalità di accesso alla piattaforma tecnologica dei giovani (per agevolare l'incrocio tra domanda e offerta di lavoro a livello nazionale), e definiamo le modalità di intervento se ci sono ritardi nell’attuazione della garanzia».

E’ tutto pronto quindi.

Stanziati 1,7 mld  per assicurare transizioni veloci dai percorsi scolastici e universitari formali al mondo del lavoro e dallo stato di disoccupazione e NEET a quello di studente, lavoratore e/o imprenditore, attuando così la Raccomandazione 2013/C 120/01 del Consiglio Europeo. Come ha annunciato il Presidente del Consiglio Renzi, dal 1 maggio sarà on line il portale che collegherà i centri per l'impiego pubblici e le agenzie per il lavoro private cui i ragazzi tra i 18 e 29 anni (è stato esteso il limite d’età fissato a 25 anni dalla raccomandazione europea) potranno iscriversi per ricevere orientamento. Il governo stima di poter intercettare così oltre 900mila giovani. L'offerta per loro potrà essere un contratto di apprendistato, un tirocinio o stage, un'opportunità di svolgere il servizio civile.

Centrale sarà il ruolo delle Regioni. Ognuna dovrà promuovere (seguendo le linee guida fornite dal governo) dei programmi specifici attagliati alle esigenze del territorio servendosi dei centri per l'impiego e degli operatori privati specializzati.

Sui centri per l’impiego, tuttavia, non mancano le perplessità. «Oggi questo sistema – spiega Reboani - non è pienamente efficiente e quindi non possiamo solo pensare ai centri per attuare il piano, dobbiamo coinvolgere anche le agenzie private e le scuole. Se non facciamo così tutto il programma rischia un rallentamento - sostiene Reboani che conclude - Dobbiamo entrare subito in gioco, e cercare di collegare nel miglior modo possibile il servizio dell'offerta a quello della domanda per guidare i giovani nel mercato del lavoro». Preoccupati anche industriali e Regioni che, nell’incontro con il neo Ministro del Lavoro dello scorso 5 marzo, hanno sottolineato l’importanza del coinvolgimento delle scuole, degli enti di formazione e delle università. Le Regioni intendono procedere con il sistema degli accreditamenti per allargare la rete oltre i 556 centri per l’impiego che ogni anno intermediano appena il 3% dei contratti.

Nonostante gli annunci di un’imminente attuazione, la Garanzia Giovani è ancora imbrigliata in ritardi e dibattiti. Cme quello sul servizio civile.

Il Servizio Civile, infatti, è stato previsto dal Piano Garanzia Giovani tra le misure da offrire ai giovani per facilitare il loro ingresso nel mondo del lavoro. L’Isfol, in particolare, ha sottolineato come al fine di raggiungere l’obiettivo di un’inclusione davvero attiva e civilmente consapevole dei giovani nel mondo del lavoro, sarebbe opportuno che l’attuazione della Garanzia Giovani si accompagnasse ad un’azione di rafforzamento e valorizzazione del servizio civile nazionale ed internazionale.

Anche il Forum Nazionale Servizio Civile evidenzia la centralità che il servizio civile dovrebbe rivestire nel misure attuative del piano europeo per la disoccupazione giovanile. “La Garanzia Giovani non può non riverberare in Italia nel percorso di “learning by doing” per i giovani più importante per diffusione, coinvolgimento nel sistema di soggetti pubblici, di soggetti profit e non profit e per completezza dell’impianto formativo e di managment.” Sottolinea il Forum Nazionale Servizio Civile.

Eppure le Regioni fanno un passo indietro denunciando il rischio di creare, con l’utilizzo del servizio civile, un nuovo bacino di “lavoratori socialmente utili” poi difficilmente impiegabili, nonostante l’indubbia valenza professionalizzante dell’esperienza di Servizio Civile.

Ma la questione è ancora aperta. Lo dimostra l’attenzione del neo ministro al Lavoro per il ruolo fondamentale del Terzo Settore nel rilancio dell’occupazione giovanile. “Per me non ci sono solo due giocatori, lo Stato e il mercato. Ce ne è anche un terzo: c’è la società che cambia. Io credo che sia importante anche l’economia solidale, il mondo del Terzo settore, che dà il protagonismo ai cittadini.”