Riforma Terzo Settore, Servizio Civile Universale: intervista al Sottosegretario Luigi Bobba

di Katia Tulipano

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ServizioCivileMagazine ha intervistato il Sottosegretario al Ministero del Lavoro con delega al Servizio Civile, Luigi Bobba che,  sulla bozza di legge quadro sul Terzo Settore,  dichiara : “Credo che questa proposta rappresenti un elemento di forte discontinuità e di novità rispetto ai governi passati. Una strada che indica effettivamente una dimensione di marcia innovativa” (Katia Tulipano)

 

 

Lei è stato per anni un protagonista del Terzo Settore. Come valuta questa proposta di Riforma?
Credo che questa proposta rappresenti un elemento di forte discontinuità e di novità rispetto ai Governi passati per due ragioni: la prima è che  attraverso una chiamata alla responsabilità, al riconoscimento del suo valore e all’intenzione di mettere a frutto le sue potenzialità inespresse, il Terzo Settore non viene più considerato come marginale e residuale, ma come qualcosa che concorre alla rinascita, al rilancio, alla riqualificazione del nostro Paese. In secondo luogo, siamo dinanzi non ad un intervento settoriale o legato ad un singolo campo di questa realtà, ma ad un intervento a 360° che va dalla dimensione civilistica a quella fiscale, dalle leggi di settore a elementi di forte innovazione come la legge per l’impresa sociale o quella sul servizio civile. Una strada quindi che indica effettivamente una direzione di marcia innovativa come negli intenti del Presidente Renzi.

In un comunicato diffuso ieri, il Forum Nazionale Servizio Civile chiede che i primi segnali di cambiamento si registrino già dal 2015 avviando almeno 30.000 volontari a fronte dei 15.000 attuali. Quali i tempi di attuazione della Riforma? Potrete dare delle risposte già a partire dal prossimo bando?
I tempi sono fissati. Vi sarà un mese di consultazione fino a metà giugno, poi il Consiglio dei Ministri il 27 di giugno varerà la Legge delega che sarà affidata al Parlamento. Io spero che entro l’anno tutto sia realizzato e compiuto  e che il  Governo possa tradurre tutto in provvedimenti operativi. Potrebbe anche succedere che durante il percorso  si valuti  che due elementi distintivi della riforma, come quello sul servizio civile e sull’impresa sociale,  abbiano un cammino autonomo e anche più rapido. 

Come verranno reperiti i fondi per realizzare il servizio civile universale?
Oggi sono in servizio 15.000 volontari. Noi prevediamo 100.000 giovani, dunque , vuol dire reperire 6 volte le risorse che oggi sono destinate al servizio civile. Tuttavia, se si diminuisce il periodo - come viene proposto nella bozza di riforma - a 6/8 mesi, servirebbero 400 milioni di euro. Una parte di risorse aggiuntiva andrà sicuramente trovata, una parte andrà chiesta alle Regioni e si chiederà anche una cooperazione degli enti del terzo settore che utilizzano i giovani.

Nei giorni scorsi il Ministro Poletti, in occasione di incontro in cui è stato presentato il piano europeo di contrasto alla disoccupazione giovanile, ha ribadito la scelta forte di questo Governo per il Servizio Civile. Tanti ancora i nodi da sciogliere su Garanzia Giovani e Servizio Civile. Può dirci qualcosa in più?
Nelle nove linee di indirizzo della garanzia giovani una riguarda proprio il servizio civile ossia un giovane che verrà contattato potrà optare per la possibilità di fare il servizio civile. Quindi una parte dei fondi potrà venire anche dal capitolo "Garanzia giovani" che ha un finanziamento cospicuo di 1,5 miliardi da qui al 2015. Questo è perfettamente coerente con il nuovo disegno di servizio civile universale che è, contemporaneamente, occasione di impegno civico per la propria comunità locale e nazionale e  occasione per mettere a valore i propri  talenti e le proprie capacità in un percorso preprofessionale che sia anche riconosciuto attraverso  crediti formativi da utilizzare nel proprio  itinerario formativo professionale.

A proposito di benefit la proposta di Riforma prevede il “riconoscimento al volontario delle competenze acquisite durante l’espletamento del servizio”. A che punto è il percorso che porterà ad un sistema nazionale di certificazione delle competenze?
In generale c’è già un lavoro consolidato  sul tema delle competenze. Si tratta di estenderlo anche alla certificazione di questa tipologia di esperienze che saranno  maturate sotto il servizio civile.