Riforma Servizio civile: le proposte dei volontari veneti.

di Katia Tulipano

I giovani in servizio civile del veneto rispondono alla consultazione lanciata da Renzi sulle “Linee guida per una Riforma del Terzo Settore”. (Katia Tulipano)

IMG_1568 Non hanno tardato a far sentire la propria voce i giovani veneti impegnati nello svolgimento di progetti di servizio civile che hanno risposto all’invito del Presidente del Consiglio di avanzare le proprie proposte per una riforma “partecipata” del Terzo Settore ed in particolare del servizio civile lanciato nei giorni scorsi con un cinguettio su Twitter.

In un incontro cui erano presenti anche i delegati regionali Niccolò Gennaro e Marco Chiarelli, 80 volontari hanno elaborato un documento di proposta per il miglioramento del servizio civile.

Maggiore promozione del servizio civile attraverso incontri nelle scuole e/o università; uniformità di accesso ai buoni pasto; aumento dei giorni di permesso a 25 e del compenso mensile a 500 euro; favorire la spinta propositiva e auto-organizzativa dei volontari facendogli "dedicare su 30 ore di progetto vincolato almeno 2 ore ad un progetto proposto autonomamente" e maggior attenzione alla figura dell'OLP e alla struttura ospitante, sono solo alcune delle proposte avanzate. Nel documento, inoltre, i giovani veneti bocciano anche la proposta di un servizio civile obbligatorio perché “l'obbligatorietà costituisce un'intrusione nella vita privata del cittadino e ne influenza le libertà e ciò, va contro gli articoli della Convenzione Europea sui Diritti dell’Uomo”.