Garanzia Giovani e Servizio Civile: la risposta delle Regioni

di Katia Tulipano

Il piano europeo per il sostegno all’occupazione giovanile operante in Italia dallo scorso 1 maggio stanzia 1,7 mld per assicurare transizioni veloci dai percorsi scolastici e universitari formali al mondo del lavoro e dallo stato di disoccupazione e NEET a quello di studente, lavoratore e/o imprenditore a circa 900 mila giovani (secondo le stime del governo). (Katia Tulipano)

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Tra le opportunità che verranno offerte ai NEET (Not in Education, Employment or Training) fino a 29 anni c’è anche il Servizio Civile Nazionale.

 

Centrale il ruolo delle Regioni, cui vanno la maggior parte dei fondi europei destinati a Garanzia Giovani: devono promuovere (seguendo le linee guida fornite dal governo) dei programmi specifici attagliati alle esigenze del territorio servendosi dei centri per l'impiego e degli operatori privati specializzati. “Poiché il Piano ha l’obiettivo di favorire il riavvicinamento e l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, accanto alla Youth Garantee sarebbe opportuno che comprendesse anche azioni di valorizzazione e rafforzamento del Servizio Civile Nazionale e internazionale, magari apportando alcuni opportuni aggiornamenti al sistema di individuazione e reclutamento dei giovani, col fine ultimo di coinvolgere anche i NEET nell’esercito dei volontari civili” sottolineava già lo scorso anno Pietro Antonio Varesi, Presidente dell’ISFOL, in audizione alla Commissione Lavoro della Camera dei Deputati. Eppure così non è stato. Lungo tutto lo stivale diversa è l’attenzione riservata al Servizio Civile nel delineare i piani regionali di attuazione di Garanzia Giovani.

La maggior parte delle Regioni ha destinato le risorse al Servizio Civile Regionale (SCR), ove istituito. L’Emilia Romagna è stata tra le prime Regioni ad approvare, proprio nei giorni scorsi, la delibera che definisce modalità e tempi per la presentazione, da parte degli enti accreditati, dei progetti di servizio civile regionale per il 2014 prevedendo che i progetti potranno valere per “Garanzia Giovani”.

La Calabria ed il Veneto, invece, non hanno stanziato nessuna risorsa di Garanzia Giovani per finanziare il servizio civile.

La più virtuosa è la Campania che destinerà 30 milioni di euro al Fondo nazionale per il Servizio Civile, dando così la possibilità a 5000 giovani campani di vivere questa esperienza. “Garanzia Giovani sarà operativa in Campania subito dopo la pausa estiva: in questi giorni sono oggetto di esame da parte del governo centrale e regionale le modalità con le quali partire. Noi pensiamo ad un bando regionale: ove non fosse possibile ci muoveremo in altri modi, ma comunque il prima possibile perché l’emergenza è oggi, non domani” ha dichiarato a Servizio Civile Magazine l’Assessore al lavoro della Regione Campania, Severino Nappi. “Garanzia Giovani punta anche sul volontariato: il servizio civile è un’opportunità per i giovani di crescere ed acquisire competenze che poi andranno certificate. Il nostro obiettivo è quello di creare condizioni di crescita dei giovani predisponendo degli strumenti di sostegno e riconoscimento della qualità del loro impegno ed un allargamento anche della visione di vita.” ha spiegato l’Assessore Nappi.