Il Governo punta sul servizio civile per far ripartire l’Italia e l’Europa

di Katia Tulipano

Giovedì in Consiglio dei Ministri verrà presentata la legge delega che riformerà il servizio civile. (Katia Tulipano)

renzi_europa_2 L’obiettivo è coinvolgere nel prossimo triennio 100.000 giovani in progetti di solidarietà, tutela del patrimonio artistico e culturale, legalità, ambiente: una “leva di giovani per la difesa della Patria” che affiancherà il servizio militare.

Un progetto ambizioso in cui il Governo Renzi crede fortemente.

Lo scorso 13 maggio, infatti, il Presidente del Consiglio lanciò per la prima volta il tema del “Servizio Civile Universale” collegandolo alla Riforma del Terzo settore: 433 euro al mese ai giovani dai 18 ai 28 anni per impegnarsi in progetti di volontariato con una durata minima di 8 mesi prorogabili a 12.

Renzi ha richiamato il valore insostituibile del volontariato anche per la costruzione di un’identità europea: “Non ci sarà un’Europa degna di questo nome senza l’istituzione di un servizio civile europeo” ha tuonato davanti ai 715 europarlamentari durante il discorso di apertura del semestre europeo di presidenza italiana.

“Noi consideriamo il servizio civile un’esperienza importante perché la letteratura conferma il fatto che spesso quell’attività è veicolo per l’ingresso nel mondo del lavoro” ha spiegato il Sottosegretario al ministero del Lavoro con delega al Welfare e Servizio Civile, Luigi Bobba in un’intervista pubblicata su l’Unità di oggi.

A chi parla di contentino ai giovani la deputata Francesca Bonomo, Responsabile Servizio Civile e Politiche Giovanili del PD risponde: “Il Servizio Civile non è lavoro, ma volontariato puro. Un’esperienza che però deve essere orientata ad avviare un percorso professionale: pensiamo ad un attestato finale o ad un riconoscimento in termini di crediti formativi e stiamo lavorando per renderlo valido anche ai fini contributivi INPS”.

All’indomani delle dure parole di Napolitano a Monfalcone per l’anniversario della Grande Guerra “L’Italia è finita senza lavoro ai giovani” la strada della ripresa individuata dal Governo è giovane e sociale.