Arriva in Campania il Servizio Civile Regionale

di Katia Tulipano

Garanzia Giovani, Servizio Civile, Europa: intervista ad Antonio Oddati, vertice della Direzione Generale per l'Istruzione, la Formazione, il Lavoro e le Politiche giovanili della Regione Campania. (Katia Tulipano)

giorgio16 Garanzia Giovani. Cos’è?
Si tratta di una policy messa in campo a livello europeo per il contrasto alla disoccupazione giovanile che ha ormai raggiunto parametri inimmaginabili tanto da configurare una vera e propria situazione di crisi. Per il nostro paese questa politica significa un impegno di risorse pari ad un miliardo e mezzo di euro e, in particolare per la Campania, 192 milioni di euro da investire nel periodo che va da quest’anno fino a tutto il 2015.

In Italia è partita da poco più di due mesi e c’è gia chi parla di flop.
Si sbaglia perché Garanzia giovani non vuole essere solo un intervento straordinario, spot, ma rappresenta la fase di start-up di un piano di azioni sistemiche e strutturali che andranno ad incidere sui servizi per il lavoro nell’ambito del più generale quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione, la cosiddetta strategia  Europa 2020.

In che senso?
Chi sostiene che Garanzia Giovani sia finalizzata a dare lavoro ai NEET, quella fascia di giovani che addirittura non si riconosce, non sa di sé e non si pone nemmeno il problema della direzione che la riguarda, afferma un’inesattezza: i posti di lavoro si danno, ai giovani, ma anche ai meno giovani, solo con azioni che incidono direttamente sullo sviluppo di un Paese. La Youth Garantee, invece, interviene sull’”occupabilità” mettendo in campo tutta una serie di misure volte a far si che un ragazzo possa porsi sul mercato del lavoro in modo netto e preciso in termini di relazione tra domanda ed offerta di lavoro. Da qui il ruolo centrale dei servizi per il lavoro.

Si riferisce ai Centri per l’impiego?
Si, ma bisogna abbandonare la concezione tradizionale del “centro di collocamento”. Oggi i CPI, insieme agli altri servizi per il lavoro, vanno organizzandosi secondo il modello europeo per mettere in campo un processo che riguarda tutti, non solo il target di riferimento di Garanzia Giovani, ed il cui passaggio fondamentale è rappresentato dalla “presa in carico”.

Di cosa si tratta?
E’un’orientamento specialistico che ha una durata di 8 ore frazionabili: in sostanza un colloquio one- to- one tra l’operatore dei servizi ed il giovane durante il quale si fa un’analisi relativa alle competenze formali, non formali ed informali maturate dal ragazzo sino ad ora al fine di individuare la misura più appropriata al suo percorso: tirocinio, servizio civile, formazione, sostegno all’auto-imprenditorialità, fino ad arrivare a processi che inducono il giovane a tornare a svolgere attività di istruzione.

Quando accadrà questo?
In Campania tutti quelli che si sono iscritti al sito di garanzia giovani verranno chiamati, partendo dal territorio della provincia di Napoli, sin dal prossimo 15 luglio, per recarsi presso i centri per l’impiego. All’oggi registriamo circa 25 mila iscrizioni: il rischio è però che questi ragazzi non siano strettamente NEET. E’ proprio attraverso la presa in carico che verificheremo se il giovane sia o meno un destinatario del piano europeo. Ma faremo anche di più: abbiamo intenzione di “andarci a cercare i ragazzi” per favorire quel processo di riqualificazione dell’occupabilità cui Garanzia Giovani mira.

Come?
Attraverso una campagna di comunicazione che si servirà di tutti quei canali che maggiormente raggiungono i giovani e che sarà affidata al Giffoni Film Festival.
Utilizzeremo inoltre in via istituzionale gli Informagiovani: a tal fine abbiamo già avviato, in accordo con il Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri, un’assistenza tecnica proprio per svolgere questa attività di animazione territoriale.

Tra le misure previste in Garanzia Giovani, vi è il Servizio Civile. C’è chi critica questa scelta operata dall’Europa sostenendo che non è lavoro. Lei cosa ne pensa?
Penso che i sostenitori di questa posizione siano fuori dal mondo ed in  particolare dall’Europa! Il Servizio Civile Universale, come giustamente lo definisce il nostro Presidente del Consiglio, punta soprattutto a rafforzare il capitale sociale e i processi di consapevolezza.

Ci spieghi in che senso?
Il Servizio Civile già in origine nasceva perché per concorrere ad elevare il capitale sociale collaborativo spingendo le giovani generazioni a vivere un’esperienza di impegno per la propria comunità. Amartya Kumar Sen, Premio Nobel per l'economia nel 1998, parla di “capacitazione sociale” ossia rendere il cittadino capacitato rispetto al sistema di relazione all’interno della sua collettività, dove capacitato non significa solo passargli dei valori, ma dargli la possibilità di vedere come può essere la sua vita. Il Servizio Civile fa proprio questo. Oltre a realizzare i principi costituzionali di solidarietà, la promozione della cooperazione a livello nazionale ed internazionale, la partecipazione alla salvaguardia dell’ambiente, la tutela del patrimonio artistico e culturale, il Servizio Civile rappresenta un fondamentale strumento per realizzare la crescita individuale, l’orientamento, la formazione, l’inserimento lavorativo e professionale dei giovani.

La Campania dà quindi grande importanza al Servizio Civile all’interno di Garanzia Giovani tanto da aver destinato 30 milioni di euro per finanziare il Fondo Nazionale per il Servizio Civile. Eppure secondo alcuni rumors state facendo un passo indietro avocando al Governo regionale la gestione di questa misura.
Io parlerei più propriamente di un passo in avanti. In un momento storico in cui è in atto una vera e propria trasformazione del Terzo Settore e del Servizio Civile non potevamo restare a guardare e abbiamo deciso di istituire un Servizio Civile Regionale che introdurrà un sistema nuovo, allineato con i tempi e che valorizzi la flessibilità, l’orientamento e la formazione dei giovani. Di qui quindi in uno con l’avvio del Servizio Civile Nazionale, daremo avvio ad una sperimentazione che di fatto anticiperà quanto è già contenuto nel disegno di Legge promosso dal Consiglio dei Ministri che avrà invece un tempo lungo realizzazione.  In Campania avremo la possibilità di anticipare l’idea di un Servizio Civile Universale di stampo europeo così come sarà nei prossimi anni in tutto il paese.

Non pensa però che sia troppo tardi per pensare all’istituzione di un Servizio Civile Regionale in Campania?
Assolutamente no. La legge sarà presentata in Consiglio nelle prossime settimana come collegato alla finanziaria. Vi sarà, come annunciato, un bando subito dopo l’estate. Se anche ritardassimo un mese ne varrà la pena: in Campania vogliamo introdurre un sistema nuovo, basato sul merito e che guardi al futuro. Del resto nel frattempo si avvia anche in Campania l’intervento di livello.

E gli enti di servizio civile che stanno lavorando per presentare progetti per l’imminente scadenza del 31 luglio valevoli anche per Garanzia Giovani in Campania?
Con loro parleremo e spiegheremo la situazione per trovare soluzioni di concerto. A tal proposito, insieme al Dirigente dell’autorità di gestione, organismo intermedio che si occupa dell’attuazione di garanzia giovani, nei prossimi giorni incontreremo il Presidente del Forum Nazionale Servizio Civile.