AISeC. Legge delega Terzo Settore: Commento dei giovani del Servizio Civile sulla cittadinanza
“La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino” recita l’Articolo 52 della Costituzione Italiana e lo ha ribadito anche il Premier Matteo Renzi in occasione dell’incontro con i senatori e deputati del Partito Democratico. (Redazione)
Il passaggio è che il servizio civile essendo servizio alla Patria, non può che essere affidato a cittadini italiani. Una scelta lineare, che per noi attesta il dovere ovvero il diritto, a servire la Patria in forma non armata e nonviolenta di ciascun cittadino italiano.
“Penso sia maturo il tema di fare una riflessione sulla cittadinanza – continua il Premier - e lo inseriamo come d'accordo nel tema sui diritti che affronteremo immediatamente dopo approvata in prima lettura la fase delle riforme costituzionali” continua il Premier.
La storia giudiziaria del Servizio Civile Nazionale però ci insegna che è necessario prevedere un percorso legislativo parallelo tra la legge sulla cittadinanza e quella sul servizio civile. Il rischio è un nuovo stallo dell’intero sistema SCN e l’impossibilità – oggettiva – all’avvio di qualunque progetto. Esperienza già vissuta in occasione degli ultimi due bandi con conseguente dilatazione dei tempi d’implementazione dei progetti e migliaia di giovani in balia specifica.
Riconosciamo la cittadinanza ai cittadini: i giovani cittadini non italiani, ma residenti in Italia regolarmente, magari nati qui o comunque con tutti i requisiti per l’ottenimento della cittadinanza ma ancora in attesa di risposta, hanno il diritto soggettivo a svolgere il servizio civile. Il dovere invece è pura burocrazia: Perché? Per l’esistenza di cavilli burocratici apparentemente impossibili, ma risolvibili con l’attenzione dovuta. Per questo riteniamo sia necessario dare priorità assoluta anche alla legge sulla cittadinanza, portandola al parallelo e contemporaneo sviluppo di quella del Servizio Civile Nazionale.
Milano, 18 luglio 2014
La Presidente AISeCFania Alemanno