Giornata Mondiale dell’Autismo. Intervista al Presidente di Autism Aid

di Feliciana Farnese

In occasione della giornata internazionale di sensibilizzazione sul tema dell’autismo si è svolto a Napoli l’incontro “Rete per l’Autismo”, promosso da Autism Aid Onlus, organizzazione impegnata nella promozione e nello sviluppo di azioni di sostegno per i bambini speciali e le loro famiglie. ServizioCivileMagazine ha intervistato il suo Presidente, Paolo Vassallo. (Feliciana Farnese)

In concreto cos’è la “Rete per l’Autismo”? E’ il risultato di oltre dieci anni d'impegno nei diversi ambiti quali la formazione e l'avviamento allo sport che Autism Aid ha profuso fin dalla sua costituzione. E' appunto una rete di istituzioni ed enti che insieme collaborano su diversi progetti con l'intento di offrire risposte alla tante famiglie che sono coinvolte nell'esperienza dell'autismo.

In occasione della Giornata mondiale dell’Autismo la rete si è data appuntamento a Napoli, proprio dove è nata. Si, perché le cose che sono state realizzate in questi anni hanno subito un'accelerazione particolarmente forte nell'ultimo periodo e il senso dell'incontro di oggi voleva essere proprio quello di valutare complessivamente i risultati raggiunti e far si che quello che è stato fatto fin'ora non venga considerato come un traguardo, ma un trampolino di lancio per tutte le iniziative che metteremo in campo nei prossimi tempi. 

Tra le tante progettualità sviluppate a sostegno delle persone con autismo, quali gli aspetti più significativi? La progettazione è la precondizione necessaria per offrire delle risposte ai bisogni delle famiglie che vivono quest'esperienza, è lo strumento che serve per realizzare le iniziative e concretizzare un sostegno tangibile. Le progettualità sono tantissime e tutte pregnanti. Un aspetto molto importante è sicuramente quello della pratica sportiva, cioè dell'avviamento alle attività sportive dei ragazzi con autismo, e la presenza del Dott. Marco Borzacchini, Presidente Federale Federazione Italiana Sport Disabilità intellettiva, rappresenta una delle linee guida che intendiamo intraprendere nel prossimo futuro. Fondamentale anche l'aspetto della ricerca. All’iniziativa infatti ha preso parte la dott.ssa Giuseppina Andreotti, ricercatrice del CNR, con cui abbiamo messo in cantiere l’avvio di percorsi sia di ricerca che di divulgazione scientifica per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e in particolare dei giovani.

Che ruolo hanno i giovani in questa “rete di solidarietà”? Con Autism Aid abbiamo messo in campo un’azione di sensibilizzazione dei giovani che parte dalle scuole fino ad arrivare ad un coinvolgimento diretto nelle nostre attività. Tutto ciò ha un valore fondamentale: genera un vero e proprio cambiamento culturale, si apre l'animo e la mente al rispetto per la differenza, il rispetto per l'altro sviluppando una sensibilità verso il patrimonio che può rappresentare una persona, che pure in difficoltà, ha tante cose da dare e da offrire.

Concretamente come vengono coinvolti? Ad esempio attraverso progetti di Servizio Civile Nazionale che abbiamo attivato insieme ad Amesci. I giovani volontari in questi anni hanno rappresentato una risorsa preziosa per la realizzazione delle nostre attività: dall'organizzazione dei corsi di formazione, alla progettazione, alla comunicazione e tante altre esperienze che rappresentano un momento di crescita personale, ma anche professionale, un bagaglio che può offrire loro delle opportunità di lavoro. Questa la traiettoria ultima che immaginiamo e che, grazie al Servizio Civile, può essere concretamente realizzata.

Prospettive future della Rete? In ambito abilitativo-riabilitativo dopo l'estate partirà un Master di I livello, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali dell’Università degli studi di Napoli Federico II, per offrire delle risposte anche rispetto a questo tema. E, inoltre, continueremo ad impegnarci, tutti insieme, per rendere più inclusivo il futuro dei nostri ragazzi speciali.