Indagine Isfol sul Servizio Civile Nazionale. Tutti i dati

di Redazione

Il 97% dei giovani esaminati rifarebbe il Servizio Civile nazionale

scnazionale

Il Servizio Civile è un’esperienza che ti cambia la vita? Sì, lo rilevano i dati dell’indagine ISFOL sul Servizio Civile nazionale, dati che arrivano a pochi giorni dal decreto di attuazione della riforma del Servizio Civile universale.

E' stata presentata ieri a Roma dal Sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, on. Luigi Bobba, e dal Direttore generale di Isfol-Inapp, Paola Nicastro, l'indagine "Il Servizio Civile Nazionale tra cittadinanza attiva e occupabilità".

L’indagine utilizza come popolazione di riferimento i giovani volontari del bando 2013 (campione di 1.511 giovani su un totale di 13.375), che hanno svolto il Servizio Civile nel 2014-15 e che sono stati intervistati a un anno di distanza. Si tratta nel 67% dei casi di donne. Il 29,1% risiede al Nord, il 21,7% al Centro, il 29,6% nel Sud e il 19,6% nelle Isole. Relativamente ai titoli di studio, il 47% e’ laureato, il 49% diplomato, il 4% si ferma alla licenzia media. Il 95% di chi ha fatto il servizio civile ritiene di aver accresciuto le proprie competenze, il 97% rifarebbe la scelta compiuta e il 69% considera il servizio civile importante per la vita professionale.

Dopo un anno dalla fine del servizio civile un giovane su due è occupato. Nello specifico, il 39,3% lavora e il 12,9% studia e lavora. Un altro 15,2% studia esclusivamente. Tra i giovani occupati il 61% ha un lavoro continuativo, con contratto. Il 10% di chi ha un lavoro lo ha ottenuto proprio grazie al servizio civile. Il 77% utilizza nel proprio lavoro le competenze apprese nel servizio civile è quanto emerge dall’indagine.

“I dati emersi sono particolarmente interessanti – ha dichiarato l’On. Bobba – in particolare uno su tutti: il 79% ritiene di aver conseguito competenze utili per la vita professionale, che conferma gli obiettivi del decreto legislativo, recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri, che riforma l’istituto e dà vita al nuovo Servizio Civile universale, ovvero aperto a tutti, compresi i giovani stranieri regolarmente soggiornanti e che introduce la valorizzazione e il riconoscimento delle competenze acquisite durante il servizio, ai fini dell’inserimento lavorativo”.