Servizio Civile Universale, Giovani Democratici: “Un ottimo punto di partenza”

di Redazione

Il Servizio Civile diventa universale, il commento dei Giovani Democratici

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“Come Giovani Democratici, e in particolare come Dipartimento Associazionismo e Terzo Settore GD, accogliamo con entusiasmo la notizia dell’approvazione in Consiglio dei Ministri del decreto legislativo che istituisce, disciplinandolo, il Servizio Civile Universale: tale storica manovra dà corpo alla grande azione riformatrice iniziata tre anni fa – con un importante percorso di ascolto e di confronto – e che a giugno dello scorso anno ha visto la luce grazie alla legge delega n.106”, così hanno commentato i Giovani Democratici in una nota stampa diffusa all’indomani dell’approvazione del decreto legislativo sul Servizio Civile Universale.

“Il nostro ringraziamento – continuano - va al Ministro Giuliano Poletti e al Sottosegretario Luigi Bobba per il lavoro svolto in un campo che per la nostra generazione significa e rappresenta moltissimo: sapere che il Servizio Civile, che già oggi vede la presenza di decine di migliaia di giovani volontari impegnati in circa 4.000 progetti attivi, avrà un carattere di universalità, rendendo possibili sia la partecipazione di stranieri regolarmente soggiornanti sia lo svolgimento di un periodo di servizio all’estero, ci rende entusiasti poiché da questo momento siamo consci dell’importanza che il Servizio Civile potrà avere anche in termini di integrazione e di inclusione sociale.”

“Le novità del decreto non si limitano a questo e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha già avuto modo di elencarle e spiegarle in maniera efficace: riteniamo che questo impianto ci farà giocare anche un ruolo determinante nella costruzione di quel Servizio Civile Europeo – voluto con forza proprio dal nostro Paese – che potrà rivestire grande importanza nel fondamentale percorso di rafforzamento della cittadinanza comunitaria.”

I GD hanno sottolineato nella nota stampa che “quelle che sono le tante sfide che ci aspettano d’ora in poi: sfide che non possono essere inserite in un articolo di legge ma che devono vedere l’impegno di tutti poiché si sostanziano in vere e proprie battaglie di civiltà e di sensibilizzazione.”

“In un mondo del lavoro che fatica moltissimo a vedere l’inserimento di giovani, infatti, abbiamo il dovere politico e sociale di ribadire ciò che il Servizio Civile non dovrà essere: un metodo alternativo di utilizzo di forza-lavoro giovanile che va a snaturare la funzione, l’importanza e la storia di tale glorioso strumento. Abbiamo il compito, dunque, di parlare di Servizio Civile, portando alla luce il suo senso più alto e profondo e facendo sì che i ragazzi e le ragazze, dovutamente formati, possano vivere un’esperienza unica che potranno portare con loro per tutta la vita, non solo nell’ambito lavorativo.”

“L’altra sfida è, senza dubbio, quella di fare sì che i tempi per l’individuazione della delega governativa in materia di giovani e servizio civile siano quanto più possibile ristretti: senza un’interlocuzione di livello istituzionale, infatti, i rischi sono molteplici, andando dall’impossibilità di dare definitivo avvio all’organizzazione del nuovo Servizio Civile fino al rischio di “abbandonare” migliaia di volontari che rimarrebbero senza assicurazione e rimborsi.”

“Infine – hanno dichiarato - dobbiamo essere consci del fatto che il decreto sul Servizio Civile è solo la prima parte del percorso di attuazione della legge 106/2016 sul Terzo Settore: una realtà così importante e così complessa, capace di coinvolgere circa 6 milioni di persone e che diviene determinante per uno Stato e per un’economia che vogliono definirsi moderni, merita una revisione complessiva così come delineata dalla legge delega che va dal nuovo Codice Del Terzo Settore alla revisione dell’impresa sociale e molto altro ancora.”

“Ritenendo tale riforma vero e proprio patrimonio e ricchezza per la nostra generazione e per il nostro Paese, abbiamo voluto – sottolineano - formalizzare una delega apposita che potesse concentrarsi su tali questioni, provando così a renderci parte attiva di tali percorsi, attraverso proposte che nasceranno da un confronto costante con i tanti volontari e le tante volontarie che militano nelle nostre organizzazione e non solo.”