Concluso a Roma il XXV Congresso del Movimento Nonviolento

di Redazione

La sintesi dei lavori.

movimento

Si è svolto a Roma nei giorni scorsi (31 marzo, 1 e 2 aprile 2017) il Congresso nazionale del Movimento Nonviolento. Un centinaio le persone che hanno partecipato ai lavori.

“E’ stato un Congresso maturo – ha dichiarato in conclusione il riconfermato presidente nazionale Mao Valpiana – espressione di un Movimento che vuole offrire uno spazio di agibilità politica nonviolenta alle tante persone che cercano un’alternativa a populismi, leaderismi, demagogie, voglia di uomini forti al comando, sfiducia nella democrazia e nelle istituzioni, giustizialismo fai-da-te, che costituiscono nell’insieme uno scenario molto preoccupante. Nel drammatico scenario internazionale e nazionale, nel quale non si è mai speso tanto per preparare e fare le guerre, il nostro compito oggi è di far entrare il tema essenziale della costruzione della pace con mezzi nonviolenti nell’agenda della politica. La nonviolenza è l’alternativa politica alla barbarie”.

Il Congresso si è aperto con una commemorazione del deputato socialista, pacifista, nonviolento, Giacomo Matteotti, davanti al cippo a lui dedicato, dove nel 1965 Aldo Capitini disse: “Siamo venuti in questo luogo per due ragioni connesse con il nostro lavoro e con la nostra speranza. Una è che Matteotti nei primi mesi del 1915 condusse una campagna chiarissima contro la guerra auspicando che il proletariato italiano desse al mondo l’esempio della lotta nonviolenta per la neutralità; l’altra ragione è che egli pagò con la vita la fedeltà assoluta al metodo nonviolento”.

Daniele Lugli ha rinnovato, oggi come ieri, le motivazioni di una opposizione integrale alla guerra.

Il secondo momento congressuale è stato un incontro pubblico, avvenuto nella sede del Partito Radicale, di approfondimento sul tema “Migrazioni e conflitti. Politica per le città aperte” con il Senatore PD Luigi Manconi, il vignettista Mauro Biani, il Presidente emerito Daniele Lugli, moderato da Mao Valpiana, direttore di Azione nonviolenta. Forte la critica al decreto Minniti-Orlando su immigrazione e sicurezza urbana, che modifica le regole sul diritto d’asilo in Italia e prevede l’allargamento della rete dei centri di detenzione per i migranti irregolari che devono essere rimpatriati: una giustizia minore, un diritto disuguale, un diritto etnico inaccettabile, è stato il giudizio negativo espresso dai relatori.

L’assemblea congressuale è iniziata con la proiezione di un breve video del 1981 girato al termine della terza Marcia per la Pace Perugia-Assisi, nel quale Pietro Pinna (primo obiettore di coscienza, cofondatore del Movimento, scomparso un anno fa) richiamava alla disobbedienza civile, all’azione diretta nonviolenta, al boicottaggio contro le spese militari e la preparazione bellica. Una prolusione del sociologo emerito Franco Ferrarotti ha collegato le origini del Movimento con l’attualità.

Sono stati rinnovati gli organi statutari dell’Associazione. Presidente: Mao Valpiana; Presidente Emerito: Daniele Lugli; Direttivo: Pasquale Pugliese, Massimiliano Pilati, Elena Buccoliero, Piercarlo Racca (tesoriere); Comitato di coordinamento: Adriano Moratto, Daniele Taurino, Caterina Del Torto, Vittorio Venturi, Claudio Morselli, Carlo Bellisai, Raffaella Mendolia, Enrico Pompeo, Martina Lucia Lanza, Rocco Pompeo.

L’assemblea, dopo l’intenso dibattito, di numerosi rappresentanti di associazioni vicine al Movimento Nonviolento (qui l’elenco completo) è proseguita con i lavori di Commissione.

La Commissione “Esperienze educative per la Nonviolenza”, ha lavorato sulle esperienze educative e formative nonviolente sul territorio, compresa la necessità di accreditarsi come Ente di formazione certificata, in primo luogo per gli insegnanti;

la Commissione “Un’altra difesa è possibile” si è posta come obiettivo specifico la calendarizzazione della proposta di legge per l’Istituzione del Dipartimento per la difesa civile, non armata e nonviolenta nei lavori parlamentari entro la fine della Legislatura;

la Commissione “La forza preziosa dei piccoli gruppi” ha proposto la realizzazione di una anagrafe territoriale delle presenze nonviolente in Italia, con particolare riferimento al sud e alle isole, nonché di un  manuale pratico per i Centri territoriali impegnati nella crescita della nonviolenza organizzata.

Al termine del Congresso è stata approvata la Mozione politica generale che dice:

"La nonviolenza oggi si esprime nel Movimento attraverso la “coerenza, continuità, convinzione” dei propri iscritti, che ne costituiscono l’elemento fondamentale di crescita. I Centri territoriali del Movimento Nonviolento sono il luogo dove si sviluppa la formazione e quindi l’azione nonviolenta locale. Il Direttivo, il Comitato di Coordinamento, la rivista An cartacea e digitale, svolgono la funzione di collegamento e sintesi del lavoro politico che il Movimento Nonviolento attua come forma di servizio per una più vasta area di amiche e amici della nonviolenza. La prima direttrice del pensiero e dell’azione del MN resta “l’opposizione integrale alla guerra” ancor oggi avamposto della politica nonviolenta. È da lì che poi scaturiscono i tantissimi indirizzi di lavoro su cui è impegnato il Movimento Nonviolento: la formazione, l’educazione, l’elaborazione teorica, la cura della memoria, la produzione culturale, l’informazione, e poi l’impegno nei campi specifici del servizio civile, del disarmo, della convivenza, delle politiche per le città aperte, della difesa civile non armata e nonviolenta,  della tutela  dell’ambiente, del governo del territorio, dei diritti per tutti, anche e soprattutto con l’azione di rete che emerge dalle tante e belle relazioni che il Movimento stesso ha saputo creare e coltivare nei suoi primi 55 anni di vita”.