Accordo per il nuovo Servizio Civile tra il Ministero del Lavoro e il Forum del Terzo Settore

di Feliciana Farnese

Avviata l’intesa tra il Ministero del Lavoro e il Forum del Terzo Settore per i decreti attuativi della riforma del volontariato e del nuovo servizio civile universale.

servizio civil

Il Sottosegretario Luigi Bobba ha seguito per il governo tutto l’iter della riforma che due mesi fa ha portato all’approvazione del nuovo servizio civile che “si arricchisce di nuovi settori di intervento: patrimonio artistico, promozione culturale, educazione sportiva, promozione della pace, tutela dei diritti umani, cooperazione allo sviluppo”. E ciò, evidenzia Bobba, “in risposta in primo luogo ai bisogni delle persone più deboli e delle comunità territoriali, ma anche della domanda di crescita professionale dei giovani”.

La riforma, inoltre, orienta gli investimenti formativi degli enti accreditati verso i giovani meno favoriti, offrendo loro anche la possibilità di acquisire nuove competenze spendibili sul mercato del lavoro: “Vogliono essere messi alla prova, chiamati per nome, sentirsi in gioco”. D’ora in poi il volontario di servizio civile avrà uno status giuridico “attraverso un contratto con lo Stato che gli attribuisce un’indennità non soggetta a tassazione”.

Insomma un anno passato lavorando e imparando a diventare “cittadini attivi”, ora non solo dell’Italia, ma anche dell’Europa. “Il servizio civile - puntualizza Bobba- continuerà a essere volontario, ma lo Stato si prende un impegno, in modo graduale, di dire di sì a tutti quei giovani che effettivamente vogliono fare il servizio civile. Oggi siamo cresciuti nei numeri, ma non abbiamo ancora le risorse per dire di sì a tutti quei giovani che chiedono di fare questa esperienza di servizio per la comunità”.

Le risorse assegnate per il 2017 sono di 257 milioni di euro e consentono l’ingresso di 49mila giovani. Il servizio civile può essere svolto in parte (fino a 3 mesi) in un paese dell’Ue. E recependo una sentenza della Corte Costituzionale, il servizio civile è aperto anche ai giovani che non sono cittadini italiani, ma sono cittadini comunitari o extracomunitari purché siano regolarmente residenti nel paese.

“Quindi il servizio civile come inclusione in una cittadinanza attiva- osserva Bobba-. Si fa crescere qualcuno, si fanno acquisire diritti a chi non ha, si costruiscono delle nuove opere sociali. E si può mettere nel proprio zainetto una qualche competenza, qualcosa per cui uno è stato messo alla prova, anche di carattere informale e trasversale, in modo da far sì che queste competenze si possano utilizzare nei successivi percorsi lavorativi”.

 

 

Fonte: La Stampa