Il cambiamento sociale attraverso i colori: il Servizio Civile nella periferia di Napoli

di Daniele Carrano, Volontario in Servizio Civile presso Associazione Culturale Arteteca

Dan, volontario dell’ass. Arteteca, scrive un’altra pagina della storia del suo anno di impegno

androniarteteca Ad inizio maggio siamo tornati al Parco dei Murales per ridare colore ad un nuovo androne. Dopo le realizzazioni dei murales, fra cui l’ultimo ad aprile con Fabio Petani, e vari laboratori, quest’anno di giocoleria e di teatro, la riqualificazione artistica e la rigenerazione sociale passa anche dalla ritinteggiatura degli androni.

Era novembre quando noi volontari del Servizio Civile siamo stati al Parco per questa operazione, dipingendo due androni. L’attività di volontariato era iniziata da poco e il Parco non era diventato una routine per noi, fu leggermente difficile dunque ritrovarsi lì a dipingere due androni, spiegare ai residenti quanto stavamo facendo e coinvolgere anche i più giovani. Questa prima esperienza, inoltre, aveva colto di sorpresa gli stessi residenti fin quando non hanno iniziato a chiederci di pitturare anche gli altri. Il secondo appuntamento al Parco è stato quindi accolto in modo molto positivo dai residenti, pronti ad offrirci un caffè, a complimentarsi e a suggerirci anche di smettere quando c’era troppo vento. Addirittura c’è chi, come il signore Antonio, ci ha offerto il suo piccolo garage, scendendo ogni giorno ad aprirlo e chiuderlo, permettendoci di lasciare lì i nostri attrezzi, dalla pittura al trabattello.

Quello che più mi ha colpito è come chi non ci conoscesse si sia domandato chi ci mandasse. È una domanda lecita perché d’altronde in periferia tutto è statico, l’assenza delle istituzioni è una costante e ritrovarsi in casa propria due ragazzi a lavorare per loro è abbastanza inusuale.

I residenti del parco, come in tutte le periferie italiane, sperano sempre che qualcuno si ricordi di loro, delle scale rotte nei palazzi, dei giardini incolti e di altre piccole problematiche che si accumulano nel tempo. Questa assenza, per fortuna, è sopperita dalle associazioni ed in questo caso anche dal Servizio Civile. Essere lì, creare delle attività, portare novità in periferia è importante, tanti piccoli tasselli che insieme possono cambiare la situazione in positivo.

C’è bisogno di tempo, i residenti lo iniziano a capire, i loro figli sono contenti di giocare con noi, ormai si fidano e c’è anche chi si inizia ad appassionare alle nostre iniziative. La vera rigenerazione sociale, infatti, risiede proprio in loro. In questi giorni al Parco vari bambini tornando da scuola si sono fermati a parlare con noi, ad aiutarci ed a tal proposito l’ultimo giorno abbiamo deciso condividere con loro la pittura. L’androne di fatto è il loro ed era giusto realizzare un laboratorio per farli divertire e, perché no, anche imparare come impugnare un pennello; ed in quanto loro c’è chi come Rosa ci ha promesso di curarlo: ‘’Il mio androne non lo faccio sporcare’’.